Corriere della Sera (Mimmo Ferretti) – José Mourinho non parla dalla notte di Budapest; Tiago Pinto non apre bocca dal pomeriggio della finale con il Siviglia. I Friedkin, si sa, non parlano. Eppure, tutti sanno tutto. E se non sanno, fanno finta di sapere. Mi hanno detto che, mi è stato confidato che, mi risulta che. Addetti ai lavori e aspiranti scoopisti, tutti hanno una notizia. Anzi, la notizia. In esclusiva ovviamente. E cosi il mercato della Roma assume i connotati di un libro aperto. Spalancato.
Tutti sanno chi vuole Mourinho e chi non vuole Pinto, l’allenatore e il gm finiscono fatalmente l’uno contro l’altro, con Mourinho che pensa solo ai propri interessi e Pinto che pensa soltanto a quelli dei Friedkin. Ma è davvero così? Tutti gli allenatori chiedono giocatori e tutti i dirigenti cercano di accontentarli nei limiti delle possibilità del club. Nulla di anormale, quindi, in casa Roma. Se mai non è normale che la Roma, a meno di un mese dall’inizio del campionato, non abbia ancora preso un centravanti. Attenzione, non il signor X o il senor Y. Un centravanti, stop. Cioè la priorità delle priorità. Come chiesto una vita fa da Mourinho, con Pinto che già strizzava l’occhiolino.