Corriere della Sera (G. Piacentini) – “Trovatemi un attaccante egoista che faccia 30 gol e lo metto nella valigia per Roma“. José Mourinho continua a lanciare segnali e indizi su come dovrà essere la sua Roma, e lo fa con una provocazione ai microfoni di TalkSport. Tutto ruota intorno alla figura del centravanti, che per lo Special One deve essere uno che lavora per la squadra. Trenta è il numero dei gol necessari affinché un centravanti “egoista” si farebbe preferire ad un attaccante che gioca per i compagni.
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“Ci sono quegli attaccanti – ha spiegato Mou – che quando non segnano comunque continuano a giocare: Kane è uno di quelli. Sul gol di Sterling (in Inghilterra-Croazia, n.d.r.) pur non toccando la palla ha fatto metà del lavoro. Rooney era un numero 10, ma a volte faceva il centrocampista: questi ragazzi hanno di più che la finalizzazione. Gli attaccanti egoisti? Il loro problema è che quando non segnano non fanno nulla“.
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Parole che calzano a pennello con il profilo di Edin Dzeko, a cui negli anni è stato rimproverato di non essere abbastanza egoista e di pensare troppo a giocare per la squadra. Le caratteristiche ideali per Mou, che infatti aspetta di sapere come finirà l’incontro tra Tiago Pinto e l’agente Alessandro Lucci. Ad oggi nessuna soluzione è da escludere, anche se nelle ultime ore le quotazioni di una sua permanenza a Trigoria sembrano in rialzo, nonostante la Juventus non lo abbia cancellato del tutto dalla sua lista della spesa e il Milan abbia pensato a lui come vice-Ibrahimovic.