Pagine Romaniste (G.Conflitti) – La Roma si muove, seppur di poco, dalla stagnazione delle ultime settimane. Il pareggio contro la Fiorentina, uno 0,1% in più sul Pil di una stagione con outlook sempre più negativo, è servito però a ritrovare un briciolo di consapevolezza utile per le ultime 8 partite rimaste.
I giorni migliori sono ancora lontani, ma due rimonte ad altrettanti svantaggi sembrano essere il segnale che qualcosa sta iniziando a cambiare nelle teste dei calciatori. “Contro il Napoli non eravamo stati squadra. Dovevamo dare dimostrazione a noi stessi e far vedere ai tifosi che possono contare su di noi“. E i tifosi ieri sera lo hanno visto, o almeno intravisto.
Toni trionfali per un pari interno con la Fiorentina? No, ma troppe volte in questa stagione si è vista la Roma andare alla deriva alla difficoltà, travolta da un’insolito destino in un mare non poi così azzurro da agosto a marzo. Una reazione così, per quanto tardiva, non può che essere accolta positivamente.
Un messaggio è arrivato, tra mugugni e sostegno dell’Olimpico. Una reazione di orgoglio che la squadra di Ranieri ha ritrovato solo in se stessa. Uscendo a testa bassa e tra i fischi dopo la partita contro il Napoli e lavorando allo stesso modo per superare la crisi. Perché la Roma non è e non può essere questa. Lo sa bene anche il tecnico, al quale si può chiedere solamente una cosa: restituire ai calciatori quell’amor proprio che sembravano aver smarrito lungo la strada. Volersi bene oggi per star bene domani.