Arbitra Spal-Prato: muore tornando a casa

colosimo

Le nozze a giugno con la sua amata Stefania e come regalo di nozze la possibile (probabile) promozione in B. Speranze, progetti, paure, gioie e sogni (si continua a sognare pure a 29 anni, 30 da compiere il 5 aprile) cancellati in un assurdo incidente stradale alle porte di Torino, nella notte tra domenica e ieri. E’ morto così Luca Colosimo, professione fisioterapista (era laureato in Scienze motorie), passione della vita: fare l’arbitro. Il tragico impatto è avvenuto proprio di ritorno da quella che resterà la sua ultima gara: Spal-Prato 0-0, Lega Pro girone B.

PREDESTINATO Colosimo aveva lasciato lo stadio poco prima delle 21, in tasca i complimenti dell’osservatore Brighi (ex fischietto di A). Aveva deciso di rientrare a Torino, nonostante i 400 chilometri da percorrere con una Fiat Punto. Si prendeva cura della nonna: vivevano insieme e non voleva lasciarla da sola tutta la notte. E poi c’era il lavoro di fisioterapista, perdere una intera mattinata gli sembrava troppo. E’ la dura vita degli arbitri che ogni settimana permettono lo svolgimento di tutti i campionati. Sacrifici e impegno da professionisti, ma entrate da dilettanti: in Lega Pro il guadagno medio è meno di 400 euro netti al mese (più i rimborsi spese, pagati dopo 60 giorni). Colosimo era al debutto nella vecchia C,aveva diretto 12 gare con medie altissime, da primo della classe. Il designatore Roberto Rosetti non trattiene le lacrime per il «suo» ragazzo: «Luca? Un predestinato. Senza questo maledetto incidente avrebbe fatto grandi cose. Non riesco a crederci, si è allenato con me anche quando ero in ritiro con gli arbitri russi. Ora che ci penso, si allenava con me da oltre 15 anni…».

MINUTO DI SILENZIO La tragedia si è consumata sulla tangenziale Nord di Torino, tra gli svincoli di Borgaro e Venaria. Colosimo (originario di Catanzaro) era praticamente arrivato a casa quando, forse per un colpo di sonno, ha perso il controllo dell’auto che si è schiantata contro il guard-rail. Urto violentissimo (il motore si è staccato dalla carrozzeria finendo sull’asfalto e urtato da un’altra macchina: ferite non gravi per il conducente) e per l’arbitro, sbalzato fuori dalla Punto, ogni soccorso è stato vano. La notizia è stata come un cazzotto in faccia per il mondo del calcio. La Figc ha disposto, accogliendo la richiesta dell’Aia, un minuto di silenzio nei match disputati in settimana. Ieri le squadre arbitrali scese in campo in A (Lazio-Fiorentina e Juve-Sassuolo) in B (Entella-Cittadella) e Lega Pro (L’Aquila-Reggiana) avevano il lutto al braccio. E tante lacrime nel cuore in nome di Luca

La Gazzetta dello Sport – F. Ceniti

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