Roberto Gagliardini, centrocampista del Monza, è stato intervistato al Corriere dello Sport in vista della gara di domenica contro la Roma all’Olimpico. L’ex Inter ha parlato ovviamente della gara contro i giallorossi, ma anche del suo vecchio compagno Lukaku. Queste le sue parole:
Gagliardini, la Roma ultimamente ha ritrovato il passo: coefficiente di difficoltà?
«Resta una delle migliori squadre del nostro campionato, una big che di sicuro saprà modulare le proprie ambizioni. Poi c’è Mourinho, che ha portato risultato importanti in un collettivo di grandi individualità. A Roma noi faremo una grande partita».
Un mese fa, il pari dell’Olimpico addobbato proprio da un gol di Gagliardini: quella partita ha definitivamente sbloccato il Monza?
«Abbiamo fatto molto bene con tro la Lazio, che ha delle ambizioni da Champions League: siamo riusciti a imporre il nostro gioco e avremmo meritato di più. Poi le vittorie sono sempre liberatorie, perciò andare alla sosta avendo battuto Sassuolo e Salernitana aiuta molto. Due partite che ci hanno dato slancio e scioltezza, così ora possiamo giocare con la testa leggermente più libera. Ma a Roma sarà durissima»
Anche perché lo spauracchio è Lukaku, dopo un’estate turbolenta: da ex compagno, come ha visto quel tira e molla dimenticato?
«Lo conosco bene, e a livello personale provo gratitudine per Lukaku. Su come si sono lasciati lui e l’Inter, dico che queste cose nel calcio succedono. Romelu ha sempre fatto la differenza ovunque: è un campione e come tale va rispettato. E’ stato uno degli artefici della squadra in cui abbiamo vinto lo scudetto, giocato due finali europee e ottenuto altre coppe. Per domenica dico che bisognerà cercare di contenerlo, perché Lukaku ha molti modi di fare male».
Poi ci sono gli otto punti in più sulla zona retrocessione: un bel vantaggio per il Monza.
«Dovremo saperlo custodire, anche perché il livello del campio nato è più alto. Quest’anno ci si salva facendo tra i 38 e i 42 punti. Quindi già a Roma dovremo mostrare segnali di continuità».
Gagliardini ha tutto per sentirsi un leader di questo Monza, in un nuovo inizio dopo l’Inter?
«In realtà il segreto è sempre questo gruppo che si è cimentato nel tempo. Magari quando il Monza è arrivato in serie A, qualcuno poteva sentirsi in soggezione. Io dal mio arrivo ho trovato grande solidità, che stiamo traducendo sul campo. Ho finito un ciclo all’Inter, ero consapevole della scelta che ho fatto. Percependo subito l’impronta data da Berlusconi e Galliani: chiunque se ne accorge stando qui dentro. Sul campo il Monza ha fatto vedere di potersi ritagliare un grande ruolo, facendo un primo anno incredibile».