Un funambolo. Che in un attimo, dopo il magico colpo col sinistro, spalancava le braccia e volava verso il pubblico in delirio. A Roma, da giocatore, Vincenzo Montella diventò “l’Aeroplanino”. Dieci anni di storia comune, dal 1999 al 2009: stagioni condite da 251 presenze, 102 gol, uno scudetto, una Supercoppa italiana e una Coppa Italia. Amato e coccolato, protagonista di un rapporto duro con Fabio Capello, mai dimenticato dai tifosi giallorossi. Che stasera se lo ritroveranno di fronte, per la prima volta all’Olimpico, in qualità di tecnico avversario. Già, perché nel frattempo, da due anni a questa parte e soprattutto negli ultimi mesi, Montella ha avuto il tempo di diventare uno degli allenatori più seguiti. (…)
INCROCI – La posizione del Catania è chiara da tempo: il presidente rossazzurro Pulvirenti è fortemente convinto che Montella resterà in Sicilia ancora un anno. Ma certo che per un giovane professionista sarà difficile resistere nel momento delle avances. La Lazio è lì: in caso di chiamata rappresenterebbe un’ulteriore promozione dopo il bellissimo campionato di Catania, e Montella non starebbe neanche troppo a pensare al suo passato giallorosso. Che dopo le vesti di giocatore (10 stagioni intervallate solo da sei mesi al Fulham e un campionato alla Samp) lo ha visto indossare i primi panni da tecnico, con un anno a guidare i Giovanissimi e quattro mesi, dopo essere subentrato a Ranieri, a dare indicazioni agli ex compagni Totti e De Rossi. Storia recente, fatta di un esordio vincente il 30 gennaio 2011 (il recupero di Bologna vinto 1-0 dai giallorossi grazie al gol di De Rossi) e di un totale che parla di 16 partite di cui 7 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. (…)
CAMBIO – All’inizio di questa stagione in casa-Roma è cambiato tutto. Ma perché Montella non è rimasto? «Serviva una scelta diversa, che rappresentasse discontinuità con il passato» spiegarono i dirigenti giallorossi. Ecco Luis Enrique, allora, che ha solo quattro anni di più di Montella. E che poco più di due mesi più tardi, quella qualificazione ottenuta dal collega la gettava al vento, cadendo contro lo Slovan Bratislava, dopo aver fatto delle scelte a dir poco discutibili. L’allenatore del Catania nel frattempo, interpellato sul nuovo progetto giallorosso, rispose che «se avessi avuto ora gli stessi punti che ha lo spagnolo sarei stato già cacciato» . C’era da togliere qualche sassolino dalle scarpe però, perché il rapporto che lega Montella alla Roma è ancora molto forte. Tanto che il suo nome potrebbe essere preso in considerazione nel caso in cui Luis Enrique mollasse? Sì, anche se tra le varie ipotesi in piedi quella di Montella è forse la meno perseguibile, proprio perché gli fu detto che «serviva qualcosa di nuovo…» .
ABBRACCIO – La partita di andata, interrotta per pioggia e poi ripresa venti giorni più tardi, tra il 14 gennaio e l’8 febbraio scorsi, è finita 1-1 (gol di Legrottaglie e De Rossi). Il Catania è dietro alla Roma: ha cinque punti in meno. E stasera i tifosi giallorossi saluteranno il loro “vecchio” beniamino. Montella, con tutta probabilità, sarà accolto tra cori e applausi. La domanda è scontata: sarà lo stesso per Luis Enrique?
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci
PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE