«Come si fa a dire di no alla Roma?». Dai dubbi di Luis Enrique alla convinzione di Montella espressa in un sms semplice, ma significativo. Il futuro della guida tecnica della Roma col passare delle ore sembra sempre più chiaro. L’addio di Lucho, comunicato il 25 aprile ai dirigenti, non sembra revocabile e con molta probabilità verrà ufficializzato domenica a Cesena. Anche Baldini ha ormai perso le speranze. I due si sono incontrati ieri a Trigoria, dove Luis Enrique ha portato porchetta e mortadella (festa d’addio?) mentre la smorfia di Sabatini all’ingresso del centro sportivo sembrava non lasciare speranze.
Archiviato Luis Enrique, quindi, si comincia a progettare il futuro che avrà il volto di Montella. L’Aeroplanino attende solo una telefonata per raggiungere Trigoria (Prandelli ha fatto sapere di non volere lasciare la nazionale), ma il ds giallorosso sarebbe già a lavoro per consegnare a Vincenzino i giocatori adatti al suo 4-3-3. Per la fascia destra c’è un discorso avviato con l’Ajax per Van Der Wiel mentre Rosi resterà come riserva. Sulla fascia sinistra, oltre a Dodò, si cerca un giocatore di spinta ma attento anche alla fase difensiva: il nome di Cissokho sembra perfetto.«Costa 8 milioni e alla Roma interessa», ha dichiarato il suo agente. Non è escluso però che Montella chieda a Sabatini di ingaggiare Marchese,rivelazione del Catania capace di ricoprire i 3 ruoli della difesa. Altro pallino di Montella è Spolli. L’argentino costa meno di Rolando e Silvestre e sembra il partner perfetto di Burdisso. Il Bandito per ora è l’unico centrale sicuro di conferma: Heinze e Juan torneranno infatti in Sud Americamentre ancora non si è sciolto il nodo-Kjaer: la Roma ha chiesto al Wolfsburg un ulteriore anno di prestito. Se non venisse concesso sono pronti Musacchio o Boulharouz.
Leggo – Francesco Balzani