Corriere dello Sport (R.Maida) – Di sicuro lo spauracchio invisibile è stato evitato: non ci sarà un quarto di finale contro il Manchester United, che è stato due volte insuperabile per la Roma nei due precedenti in un quarto di finale della moderna Champions League. Merito del Siviglia di Vincenzo Montella, che martedì sera ha in qualche modo vendicato i vecchi amici per le batoste del passato (a cui però lui non aveva preso parte).
GAP – Il confronto capitò in due edizioni consecutive tra l’altro: 2006/07, dopo che la Roma aveva spazzato via il temutissimo Lione con una fantastica vittoria alla Gerland firmata da Totti e Mancini, e 2007/08, quando Spalletti arrivava lanciato dal doppio 2-1 rifilato a Sua Maestà Madrid impreziosito da Vucinic e Taddei al Bernabeu. Nel primo caso, la Roma si presentò anche bene: all’Olimpico vinse 2-1, curiosamente ancora con i gol di Taddei e Vucinic, ma poi fu obbligata a giocare il ritorno a Old Trafford senza diversi titolari e con un atteggiamento un po’ presuntuoso (4-2-3-1 con Vucinic dietro a Totti) e rimediò la peggiore sconfitta di sempre in un quarto di Champions. Finì 7-1 per Alex Ferguson e per i suoi gioielli, Cristiano Ronaldo in testa, con la Roma al completo che si presentò poche ore dopo in sala stampa a Trigoria per chiedere scusa ai tifosi.
TESTIMONE – «C’era troppa differenza – ricorda adesso Daniele De Rossi, l’unico giocatore della storia della Roma che potrà vantarsi di aver giocato tre volte un quarto di finale – non riuscimmo a limitare i danni. Ma fu peggio l’anno dopo perché Ferguson si concesse il lusso di lasciare molti titolari in panchina nella partita di ritorno». Andò peggio anche a De Rossi, tutto sommato. Nel 2007 era stato lui a segnare l’unico gol della Roma a Manchester, mentre nel 2008, a Old Trafford, sbagliò il rigore della speranza sullo 0-0: magari non sarebbe cambiato granché, visto che lo United aveva vinto facilmente all’Olimpico grazie a Ronaldo e Rooney (2-0). Ma quell’errore confermò la maledizione dello stadio che a Manchester chiamano il Teatro dei Sogni. Per la Roma è un incubo che il gol di Tevez (1-0) servì soltanto a risvegliare. Almeno stavolta, male che vada, Di Francesco si ritroverà nell’altro stadio, quello del City.