Tre vittorie e due sconfitte. È in positivo il bilancio dei cinque giocatori giallorossi dopo la prima tornata di partite del Mondiale di Brasile 2014.
A parte Maicon, che è rimasto 90 minuti in panchina con il suo Brasile nel match inaugurale contro la Croazia (vinto 3-1 dai verdeoro), gli altri quattro romanisti sono stati protagonisti nelle loro rappresentative e non sono stati sostituiti per tutto l’arco della gara.
Chi è andato alla grande, realizzando la rete decisiva del match, è l’ivoriano Gervinho che, in Costa D’Avorio-Giappone, ha segnato il 2-1 finale con un colpo di testa vincente. Per l’attaccante è stato il gol numero 15 con la propria nazionale, il primo sigillo in un torneo iridato. Inoltre, ottima anche la sua azione in fase offensiva: 7 palloni giocati in area avversaria, nessuno meglio di lui.
Chi non ha segnato, ma ha contribuito parecchio al successo dell’Italia è Daniele De Rossi. La squadra di Prandelli ha battuto 2-1 l’Inghilterra, il centrocampista si è reso utile sia in fase difensiva (intercettando 3 palloni pericolosi) sia in fase propositiva (114 palloni giocati, 52 passaggi nella metà campo offensiva). Il numero 16, peraltro, scendendo in campo, ha toccato quota 96 presenze con la maglia azzurra. Può tagliare il traguardo delle 100 già al Mondiale se l’Italia dovesse arrivare ai quarti di finale e lui non saltare mai un appuntamento, ma già arrivando a 98 agguanterebbe al sesto posto della graduatoria Zambrotta.
La Grecia di Vasilis Torosidis ha perso 3-0 contro la Colombia, ma il terzino si è distinto andando più volte al cross (7) e giocando tanti palloni (78, meglio solo Katsouranis: 90). Per “Toro” è stata la sessantasettesima presenza con gli ellenici, la quarta nella fase finale di una Coppa del Mondo.
La Bosnia di Miralem Pjanic si è piegata 2-1 all’Argentina, ma il numero 8 non ha sfigurato affatto. Ha creato quattro occasioni da gol: record (condiviso con Messi) nella partita; è stato il giocatore della Bosnia che ha effettuato più passaggi, 60; ha recuperato nove possessi palla: altro primato tra i giocatori in campo.
Insomma, usando un’espressione diffusa in ambito cinematografico, si può proprio dire: “Buona la prima”.
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