La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Sarebbe stato bizzarro, no? Il re delle plusvalenze rischiava lui stesso di diventare una plusvalenza per il suo club. Non sarà così. Ramon Rodriguez Verdejo, per tutti Monchi, è da ieri sera – ore 20.45 – libero di andare a trovare James Pallotta a Londra, oppure di sbarcare a Roma senza bisogno di trovare una scusa. Senza, soprattutto, la necessità di liberarsi dal Siviglia dietro il pagamento di una clausola rescissoria, dunque libero di ufficializzare anche il suo accordo con il club giallorosso. L’addio del direttore sportivo al Siviglia è dunque agli atti, al termine di una giornata che l’ha visto, come al solito, protagonista. Monchi presente all’allenamento della mattina al Sanchez Pizjuan, Monchi che fa capolino al CdA del club alle 17, salvo poi andarsene dopo neppure mezz’ora, non senza aver comunicato le sue intenzioni. Era il segreto di Pulcinella, tutto è diventato ufficiale all’ora di cena. Nel comunicato si parla di «accordo» raggiunto tra il club e Monchi, che oggi saluterà tutti in conferenza stampa, ore 12.30.
NO CLAUSOLA – L’accordo citato dal Siviglia riguarda le modalità di uscita dalla società andalusa. Il CdA ha vissuto momenti di tensione. Tra i presenti alla riunione il numero uno del Siviglia, Jose Castro, i vicepresidenti Jose Maria del Nido Carrasco e Gabriel Ramos, oltre al d.g. Jose Maria Cruz. Non tutti si sono trovati d’accordo sul concedere il via libera «gratuito» a Monchi, che pure in un’intervista di qualche settimana fa aveva dichiarato: «Non andrò mai via dal Siviglia pagando la clausola». Era un riferimento a un addio che non avrebbe mai dovuto far rima con rottura. Ieri nel CdA qualcuno ha provato a trasformare Monchi in una plusvalenza: 5 milioni «valeva» il suo addio immediato, 2,5 dopo il primo luglio. Monchi ha dribblato e alla fine ha prevalso il no: la Roma non verserà soldi al Siviglia, come da desiderio del club di Trigoria.
ORA IL TECNICO – A Roma Monchi resterà per almeno tre anni, la durata dell’accordo già firmato le scorse settimane. A lui Pallotta non chiederà nulla di diverso da quanto fatto in Spagna: scoprire talenti a pochi euro e abbinare plusvalenze a risultati. Per farlo Monchi avrà carta bianca. Anche sull’eventuale scelta del prossimo allenatore: se Luciano Spalletti si allontana ogni giorno di più dalla panchina giallorossa, crescono invece le quotazioni di Emery e Sampaoli. Profili, evidentemente, graditi a Monchi e vecchi pallini dell’ex d.s. Sabatini. Ma questo non ditelo a Pallotta.