Corriere dello Sport (R. Maida) – “Tra le sette coppe Uefa che ho vinto da dirigente, questa è certamente la più bella” garantisce Monchi in zona mista, elegantissimo e commosso, prima di dedicarsi ai festeggiamenti.
“È la vittoria più bella non solo perché è l’ultima, ma perché arriva dopo una stagione in cui abbiamo sofferto molto. Prima del Mondiale ho davvero temuto di retrocedere, invece ora siamo in Champions perché nessun altro club in Europa ama questa coppa come noi“.
La sua analisi della finale con la Roma, club al quale è rimasto legato nonostante il biennio controverso a Trigoria, è semplice e un po’ sarcastica: “Nel primo tempo siamo andati in grande difficoltà, perché i nostri avversari giocavano un buon calcio e creavano occasioni. Solo che che dopo il dopo di Dybala si sono chiusi tutti dietro. E noi in quel momento avevamo capito che potevamo ribaltare la situazione“. Invece per commentare le proteste di Mourinho contro l’arbitro Taylor, Monchi ha utilizzato una smorfia. Come a dire: capirai, niente di nuovo.