Corriere dello Sport (M. Filacchione) – “Quella è una storia chiusa, non ne voglio parlare perché mi fa male“. Storia chiusa, ma evidentemente tutt’altro che digerita. Mkhitaryan un anno fa si vide chiudere la porta in faccia: i suoi compagni dell’Arsenal a giocare la finale di Europa League contro il Chelsea; lui trattato da indesiderabile, per motivi politici. A Baku, capitale dell’Azerbaijan e luogo designato per l’incontro, un armeno non potevano accettarlo, per gravi motivi politici e per evitare situazioni a rischio. Ma si è parlato anche di cose più piacevoli. Per una finale persa l’anno scorso, ne potrebbe trovare una quest’anno. Difficile, anche perché lo scoglio di questa sera, il Siviglia, è durissimo. Ma non impossibile: “Io voglio sempre arrivare fino in fondo e sono fiducioso. La Roma è pronta per questa partita. Dobbiamo stare attenti, perché si gioca una sola partita e non due come al solito. Dovremo avere più palla, giocare, stare avanti e avere fiducia nei nostri mezzi. Se si gioca con fiducia si può vincere la partita. Non dobbiamo perdere la testa, ma giocare con equilibrio“.