La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – Mkhitaryan è in vacanza, Montecarlo e dintorni. Ma, se non dal punto di vista geografico, ieri ha fatto un passettino in più verso Milano e l’Inter. Questo al termine di una giornata piena di silenzi e di interpretazioni.
Con un dato certo come punto di partenza: ieri mattina Rafaela Pimenta, l’avvocatessa che gestisce l’impero Raiola, ha incontrato il d.s. della Roma Tiago Pinto. Ne è uscito un nulla di fatto che non è un pareggio, vale come un punto a favore per l’Inter. Il motivo è presto detto: il club giallorosso ha fatto sapere al giocatore che non ritoccherà in alto l’offerta già presentata nelle scorse settimane, ovvero un biennale da 3,5 milioni di euro comprensivi di bonus, il cui secondo anno sarebbe legato ad alcuni obiettivi personali e di squadra.
Pimenta ha ascoltato e riferito al proprio assistito. La Roma non rilancia, non vuole partecipare ad aste. Almeno non in questa fase, perché vorrebbe dire iscriversi alla partita sbagliata. Il concetto da cui parte Tiago Pinto è diverso: qualora Mkhitaryan dovesse manifestare un reale ripensamento, rispetto a quanto fatto capire anche ai suoi stessi compagni subito dopo Tirana, allora ci potrebbe essere un incontro concreto sul piano economico. Altrimenti, via libera per l’Inter.
A ieri sera, va detto, non è filtrato alcun segnale di marcia indietro da parte dell’armeno. L’Inter, in ogni caso, sul centrocampista si sente al sicuro. C’è una parola data dal giocatore al club nerazzurro: non ci sono le firme, certo, ma a Milano suonerebbe davvero strano un cambio d’orizzonte. Quella stretta di mano tra l’avvocatessa e Ausilio vale parecchio, per i nerazzurri. Che peraltro hanno sottoposto al giocatore un’offerta economicamente vantaggiosa, anche più di quella filtrata inizialmente.
A Mkhitaryan l’Inter garantisce un contratto di due anni da 3,2 milioni di euro netti a stagione, con bonus che facilmente porteranno il calciatore a toccare quota 4. Il club di Zhang però si è riservato una via d’uscita dall’accordo dopo 12 mesi, qualora il giocatore non dovesse garantire alcuni obiettivi minimi nel 2022-23.