Missori, la favola del ragazzo nato nella Romulea

Corriere dello Sport (G. Marota) – Lo Special One si è innamorato di un Normal One: Filippo Missori, un ragazzo con la testa sulle spalle che vive di calcio, va bene a scuola, ha una famiglia che lo segue costantemente e una ragazza di nome Valentina. Filippo, non ancora maggiorenne e con un contratto fino al 2024, è il più giovane tra coloro che negli ultimi tre anni hanno esordito in prima squadra.

Con l’ingresso in campo contro lo Zorya, è diventato tra l’altro il primo italiano della sua età a giocare una partita europea. Chissà che effetto deve avergli fatto uscire da scuola, mercoledì, e trovare lì fuori Mourinho. Il tecnico si è recato nel liceo scientifico con indirizzo sportivo che si trova dentro Trigoria e al suono della campanella gli ha annunciato: “Sei convocato per la partita di domani“.

Pippo, come lo chiamano i compagni, ha già conquistato due scudetti in giallorosso (uno con l’Under 15, l’altro con l’Under 17) ed è il capitano della Nazionale Under 18. L’allenatore Franceschini, dopo aver notato la sua leadership, non ha avuto dubbi nell’assegnargli la fascia.

Missori ha iniziato a giocare nella Romulea, a San Giovanni, il quartiere in cui è nato. I primi calci al pallone erano talmente belli da vedere che la Roma, a giugno 2013 (non aveva neppure compiuto 9 anni), ha contattato la società del presidente Vilella per portarlo a Trigoria. Sono stati Bruno Conti e l’osservatore Marco Albergati a intuirne il talento. Per il ragazzo, tifosissimo della Roma, è stata la realizzazione di un sogno.

Mou, un assiduo frequentatore delle gare della Primavera, è rimasto rapito dalla sua capacità di agire sia come terzino (destro o sinistro) che come esterno a tutta fascia. E dopo averlo fatto accomodare in panchina contro il Napoli, giovedì sera ha deciso di regalargli 11 minuti che Filippo non mi dimenticherà mai. “È un’emozione indescrivibile per me che sono cresciuto in questo club – le sue parole – il mister a fine partita mi ha regalato un pallone per ricordare l’esordio, è un privilegio lavorare con lui ogni giorno“.

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