Il Tempo (A. Austini) – Dal trionfo di Tirana alla prima sosta della nuova stagione, il concetto non cambia. José Mourinho non si accontenta di aver vinto la Conference League e vuole lasciare almeno un’altra impronta nella storia della Roma. Tra il gala organizzato dalla federazione portoghese per premiarlo e l’intervista organizzata dal suo sponsor di orologi, il tecnico torna a parlare dei prossimi obiettivi.
“La scorsa stagione abbiamo fatto quello che nessuno si aspettava – spiega – quest’anno cercheremo di fare meglio. Non abbiamo lo stesso potenziale economico dei nostri rivali, abbiamo fatto un mercato da sette milioni di euro, ma abbiamo qualità, passione e a fine stagione vedremo“.
Mourinho torna ancora lì, ai pochi soldi spesi per i cartellini in un mercato reso importante grazie ai colpi a parametro zero come Dybala, Belotti e Matic e il prestito di Wijnaldum. Una strategia obbligatoria per la società dopo l’accordo firmato con la Uefa sul nuovo Fair Play Finanziario, ma la vera sfida è proprio questa. E Mou, almeno per quest’anno, l’ha accettata.
“Quando abbiamo vinto la Champions con l’Inter – ricorda – non sono andato alla festa a Milano perché volevo andare al Real Madrid e avevo la sensazione che se fossi tornato, non sarei più partito. Questa volta volevo rimanere a Roma e continuare con questo club. La gente è tutto – dice ricordando le celebrazioni per la vittoria in Conference League – ti dà la dimensione di quello che hai fatto. La Roma sta crescendo come società, portando sempre più tifosi allo stadio, con grandi possibilità di evolvere in meglio“. José sembra disposto ad aspettare perché “mi sento bene, forte, motivato, mi piace vincere, odio perdere, non è cambiato nulla“.