Più che i colpi del futuro, tengono banco in queste ore i colpi dell’estate scorsa. Quelli e non l’unico messo a segno in inverno: perché Marquinho, arrivato a gennaio, sembra già promosso, anche se il suo destino dipenderà dall’allenatore che, se nuovo, dovrà dare l’okay per il riscatto del brasiliano. Sabatini, comunque, farà di tutto per inserirlo anche nell’organico della Roma della prossima stagione.
Stekelenburg, Kjaer, Heinze, Josè Angel, Pjanic, Gago, Osvaldo, Lamela, Bojan e Borini: per motivi diversi, la società giallorossa sta analizzando le rispettive situazioni dei dieci acquisti del mercato estivo. Non è da escludere che ci possano essere diverse partenze. Alcune spontanee, cioè su richiesta dei calciatori. Altre decise dai dirigenti o dallo staff tecnico. Analizziamo, in sintesi, i singoli casi.
Stekelenburg non è soddisfatto della sua stagione: 40 reti subite e spesso facendo la figura del pollo. Con la conferma di Luis Enrique, potrebbe andar via. Per la Roma ha giocato quattro mesi con un problema alla spalla (accusato nella partita del 21 dicembre a Bologna), esponendosi ad altre brutte figure. Ora ha detto stop.
La difesa è tutta in alto mare. Più del portiere sono in discussione altri giocatori di questo reparto. A cominciare da Kjaer che ha deluso: la Roma lo terrà solo se il Wolfsburg accetterà di rinnovare il prestito. Il club tedesco è contrario, ma il discorso è ancora aperto. Heinze, grazie a 25 presenze in giallorosso, ha automaticamente (da contratto) conquistato la conferma. Se vorrà tornare in Argentina, però, la società giallorossa lo lascerà andare. Josè Angel è legato a Luis Enrique: il fluidificante mancino ha avuto un rendimento scadente. Finirà, se va via l’asturiano, nella lista dei cedibili.
Da analizzare poi il crollo verticale di Pjanic: sul bosniaco, però, conterà il giudizio del (nuovo) tecnico. Gago costa come ingaggio, alto per la Roma, e come cartellino: riscatto sempre meno probabile. Perplessità pure sugli attaccanti: gli atteggiamenti possono allontanare Osvaldo da Trigoria, soprattutto se Luis Enrique lascerà; Bojan è un caso dall’inizio della stagione, decisivo solo in corsa e comunque discontinuo; Lamela non ha avuto i comportamenti giusti, ma essendo stato pagato 20 milioni difficilmente finirà nell’elenco dei possibili partenti e Borini, fiaccato dai troppi infortuni, non sarà riscattato subito e si procederà con il rinnovo della comproprietà con il Parma.
Il Messaggero – Ugo Trani