La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Tammy Abraham è soltanto l’ultimo dei giganti che gravitano nelle aree di rigore della Serie A. Di certo marcarli non è facile, soprattutto oggi che il calcio è cambiato profondamente: “Sono dei veri e propri atleti. Gente come Abraham e Osimhen hanno una gamba non indifferente. Oggi l’evoluzione fisica dei giocatori gli permette di avere anche velocità e capacità di saper attaccare bene gli spazi“, ha spiegato Lorenzo Minotti.
Per un difensore come si fa a bloccare un gigante del genere?
E’ basilare non dargli mai l’appoggio, non andare al contrasto fisico e marcarlo di fianco, cercando di capire prima quando verrà servito, provando quindi ad anticiparlo. Ma parliamo di giocatori che sanno cercare la profondità e che se vanno nello spazio non li fermi più.
Sorpreso dall’impatto che ha avuto uno come Abraham con il calcio italiano?
No, l’inglese è un giocatore molto interessante, che ha queste caratteristiche fisiche ed ha anche abilità tecnica. Ed è uno che ha già dimostrato di poterci stare nei piani alti, anche a livello internazionale, giocando in nazionale o vincendo da protagonista la Youth Leage. Il punto interrogativo è la personalità, un aspetto che ancora non conosciamo a fondo. Insomma, gli ingredienti per fare bene ci sono tutti, ora bisogna solo capire come saprà gestire la pressione. Nel Chelsea, del resto, le responsabilità le divideva con altri giocatori importanti, nella Roma per lui inevitabilmente sono destinate ad aumentare.