Ha ancora i brufoli, ma non la patente. Dorme in una stanza a Formello, così per uscire con una ragazza deve farsi accompagnare dal procuratore,Diego Tavano.Joseph Minala, con l’accento sulla i, ha un sorriso che ti avvolge di buono. E una carta d’identità che recita “1996″, eppure lo vedi e non ti sembra di trovarti di fronte un minorenne, pronto a festeggiare i suoi 18 anni a fine agosto.
Persino la Procura Federale ha voluto indagare sulla questione, Palazzi l’ha interrogato per quasi due ore, presto farà sapere cosa ne pensa. I documenti comunque sono tutti in regola, la Lazio l’ha praticamente adottato e lui l’ha preferita a Napoli e Roma (“avevo firmato un precontratto con Bruno Conti”, mi ha confessato a Sky), perché più propensa a puntare sui giovani. E infatti Joseph ha già debuttato con Reja, presto rinnoverà il contratto, nel frattempo guadagna meno di duemila euro al mese e li manda in Camerun alla famiglia: i genitori non lavorano, dieci fratelli hanno bisogno del suo aiuto. Lo fa anche per riconoscenza.
Tre anni fa, fecero tutti una colletta per raccogliere un gruzzoletto da versare a un presunto talent scoutlocale, che gli propose un provino con il Milan. Arrivato a Roma, “non c’era il Milan e sparì pure il signore”, che gli lasciò un telefonino in mano e lo abbandonò alla stazione Termini. Quell’incubo si è trasformato in un bel sogno, come l’esordio in serie A e le foto in giro con i tifosi. Ma adesso lasciamolo giocare. E farsi la barba una volta la settimana. “E pensare che da piccolo me la mettevo finta per sembrare più grande…”.
Gianluca Di Marzio (giornalista Sky Sport) per calciomercato.com