Daniele Massaro, doppio ex di Milan e Roma, ha parlato del big match di domani all’AS Roma Match Program:
Come avvenne il suo passaggio alla Roma?
“Sacchi, allenatore del Milan in quegli anni, aveva una idea chiara e non amava il mio modo di giocare. La sua convinzione era che non ero adatto al gioco del Milan. Per il bene mio e del Milan, accettai l’accordo che Galliani aveva fatto con il presidente Viola e mi trasferii a Roma“.
Che stagione fu?
“Cominciò il giorno del mio arrivo a Fiumicino. Ancelotti, con cui avevo dormito per cinque anni al Milan, cercò di anticiparmi cosa avrei trovato a Roma e mi mandò a prendere da un capo tifoso, Il sorcio, che mi accompagnò per il mio primo allenamento al centro sportivo di Trigoria“.
E poi?
“La squadra non era male, e la società era gestita dal presidente Viola che aveva dei dirigenti che non avevano alcun ruolo decisionale. Venendo dal Milan percepii subito la differenza tra chi gioca per vincere o perdere e chi gioca per partecipare“.
Lo ha definito un esilio di un anno, qualche ricordo in particolare di quei mesi?
“Un anno di transizione. A Roma mi sono trovato benissimo, avevo appena avuto la mia prima figlia e il clima era perfetto. La gente poi è fantastica e mi sono trovato subito a mio agio, anche con i tifosi ho avuto un bel rapporto. Credo di aver dato il massimo e di aver lasciato un buon ricordo“.
In panchina c’era Liedholm a fine carriera.
“Bastava uno sguardo. La preparazione la seguivano i suoi collaboratori, e lui si occupava dell’aspetto tecnico-tattico. Dava molta responsabilità ai suoi giocatori e si aspettava una risposta da professionisti, invece ci furono alcuni momenti in cui l’interesse personale era superiore a quello del gruppo“.
Cosa avvenne a fine stagione?
“Il presidente Viola mi disse che aveva intenzione di manifestare al Milan la sua volontà di riscattarmi. Io chiamai subito il presidente Berlusconi che convinse Sacchi che avrebbe dovuto darmi una chance di dimostrare che ero un giocatore da Milan. Tornai a Milano e riuscii a ritagliarmi il mio spazio“.
Al Milan ha vinto molto, quasi tutto, quale fu l’ingrediente vincente di quel gruppo?
“Tutto nasceva da idee e progetti di Berlusconi. Ha avuto la bravura di scegliere le persone giuste e fare anche delle scelte azzardate. Come quando scelse Sacchi. Poi prese giocatori con tanta passione, voglia di vincere e dedizione alla maglia“.
I tifosi non hanno dimenticato la sua esultanza al gol dell’ex quando incontrò la Roma.
“Sacchi il giorno prima mi chiese se me la sentivo. C’era stata una polemica nata da un episodio infondato con Renato. Io gli dissi che non sentivo la pressione, che avrei dato il mio apporto e che avrei anche segnato. Così fu e mi venne naturale esultare. Ai tempi era normale, eravamo professionisti ed era naturale cambiare maglia“.
Veniamo ad oggi, che partita vedremo a San Siro?
“Rispetto ai miei tempi la situazione ambientale è cambiata. La Roma ha più motivazioni e più gioco. È più squadra, cosa che il Milan non è. Al Milan ci sono state buone prestazioni dei singoli, ma è mancato il gioco di squadra“.
La Roma ha un obiettivo chiaro.
“Infatti. Per il Milan è quasi impossibile raggiungere l’Europa e cercherà di chiudere la stagione con dignità. La Roma invece ha l’entusiasmo dei risultati e di vedere l’obiettivo Champions vicino“.
Che partita farà il Milan a suo parere?
“Farà giocare persone che hanno fame e voglia di dare il massimo“.
E la Roma?
“La Roma ha giocatori straordinari, in condizione fisica ottimale“.
Chi potrebbe risolvere la gara?
“Florenzi. Per fermarlo, bisognerebbe sparargli. E poi Totti, che centellinato, può ancora fare la differenza. Totti negli anni a venire darà la qualità a questa squadra, non la quantità ma la qualità sicuramente sì. Il punto di forza della Roma è la dinamicità di questa squadra“.
Un giudizio su Garcia?
“A me è piaciuto, da subito. La Roma ha giocato un calcio spumeggiante. Poi ha avuto problemi nel gestire qualche risultato negativo. A Roma è così, le critiche dopo una sconfitta sono feroci“.
La Roma ce la farà a raggiungere la qualificazione?
“Direi di sì, sicuramente se la può giocare fino alla fine. Nel periodo in cui ha fatto tanti pareggi e qualche sconfitta, sembrava che l’obiettivo fosse messo in dubbio. Invece in questo momento ha ritrovato serenità, ed è forte delle sue possibilità. Certo, il derby alla penultima non è una gara come le altre. Credo quindi la qualificazione passi per i tre punti di sabato prossimo…“.
Quindi il suo pronostico per Milan-Roma?
“Il mio cuore dice Milan, ma l’opinionista deve dire che la Roma ha qualche chance in più per fare risultato“.
Tuttomercatoweb.com