Pagine Romaniste (da Perth R. Gentili) – Nessuna rivincita dei quarti di finale di Europa League vinti dalla Roma, ma nient’altro che il ricordo di Ago. Terminato il campionato, rispettivamente al sesto e al secondo posto, i giallorossi ed il Milan sono arrivati in Australia per disputare l’amichevole volta ad onorare la memoria di Di Bartolomei.

La partita, al netto delle assenze dei nazionali – impegnati nella preparazione dell’Europei – ha vissuto di intensità e spettacolo. Le imprecisioni da ambedue le parti che hanno accompagnato la prima mezz’ora, hanno poi lasciato spazio ad una giostra dei gol. Ad avviarla, attorno alla mezz’ora, è proprio la Roma con il vantaggio di Baldanzi. La risposta del Milan, spesso presente dalle parti di Svilar prima e Boer poi, arriva concretamente dopo 10 minuti: cross dalla destra dell’ex Florenzi, perfetta la coordinazione di Theo Hernandez.

Quando le lancette stanno per giungere al termine dei primi quaranticinqe minuti, sale in cattedra Abraham. L’inglese prima non colpisce con la giusta cattiveria di testa, ma si rifà subito dopo appoggiando in rete il perfetto cross rasoterra di Angelino. Ed è proprio lo spagnolo, in festa per l’ufficialità odierna del riscatto, a firmare il 3-1 ad inizio ripresa. I rossoneri provano a riaffaciarsi con Okafor (2-3), ma ci pensa la magia di Dybala stabilire il dominio giallorosso. La Joya prima cerca il gol da angolo, poi pennella la palla di ritorno verso il secondo palo del giovane Nava. A sigillare la vittoria è Azmoun, che da fuori area lascia partire un tiro rasoterra il cui rimbalzo inganna l’estremo difensore milanista.

LE PAGELLE

Svilar 7 – Inserito nella squadra dell’anno dell’Europa League, nel secondo atto continua a metterci del suo nei successi giallorossi. Nell’ultima uscita stagionale, è proprio andando fuori dalla porta con i giusti tempi che ipnotizza Giroud uno contro uno in un momento della gara che pendeva più verso i rossoneri. Ed ipnotizzato è anche lui però, poco dopo. Il lato destra non preoccupa: ogni tiro, e sporcatura di essi, finisce fuori. Ma è a sinistra che sente dolore per il potente e preciso tiro al volo di Theo Hernandez del momentaneo pareggio. Tutto è bene quel che finisce bene. Come la partita di oggi e, soprattutto, la sua stagione.

Llorente 6,5 – Se il connazionale è certo di vestire di nuovo giallorosso capitolino, lui è sì in odor di riconferma, ma senza garanzia. Quella che fornisce quando Smalling e Huijsen si assentano per alcuni istanti. (Dal 56’ Feola 6 – Entra nella marasma, resta in piedi).

Smalling 6 – Giunge fin qui per riprendere i gradi di capitano, anche se in una gara che di certo non sposta gli equilibri di una stagione personale deludente. La prestazione – ultima con la Roma? – riflette il tutto. In salita con un paio di equilibri dei tempi che furono, poi in picchiata quando sceglie male i tempi per portare pressione, aprendo la strada a contropiedi rossoneri.

Huijsen 6,5 – Al rientro in Italia, la strada sembra indicare la via per Torino. Intanto, però, sfodera una prestazione a tratti balbuziente ma comunque solida. Incappa in alcune imprecisioni di palleggio e di lettura traiettoria, poi però anche in colpo di classe che è la chiusura in spaccata su Giroud. Il tutto senza andare a terra. (Dal 70’ Litti 6)

N’Dicka 6,5 – Tra i più positivi della stagione, oggi scopre il ruolo di esterno destro, senza lasciare grandi buchi.

Bove 6,5 – Dall’Inghilterra, e non solo, radio mercato riporta di interessamenti vari. Niente però lo influenza dalla consueta gara di sostanza e recuperi. Peccato la fretta in prossimità dell’area.

Aouar 6,5 – Attendendo che il quadro del futuro prenda forma, nell’ultimo spazio bianco stagionale appone con convinzione la propria firma. Aspettando magari di farlo per restare. Riempie le tasche di palloni, poi quando c’è da svuotarle li smarrisce. Dopo il poker di Dybala, ha la chance di calare la cinquina ma la freddezza da bomber non è la specialità di casa e si vede.

Angeliño 7,5 – Nel quaderno degli appunti per la prossima stagione è nella sezione con la spunta verde. Ufficializzato in giornata il riscatto, festeggia con una prestazione super. Dentro ci mette i migliori ingredienti: impegno, ordine e poi – soprattutto – assist e gol. Propositivo sin da subito, le sue iniziative portano prima il raddoppio di Abraham, cui si accoda con la rete del tris.

Dybala 7,5 – Nessuno è acclamato e ricercato come lui. Dai tifosi e dai compagni. Anche se all’inizio ha bisogno di concedersi qualche imprecisione, il colpo di classe arriva nel secondo tempo. Fa tutto da sé: cerca il gol direttamente da angolo trovando però il palo, poi pennella il pallone sul secondo palo che vale il poker.

Baldanzi 7 – Tempo di gioco, dunque tutto di guadagnato per entrare ancor di più in quei meccanismi non ancora del tutto fatti propri. I tifosi locali lo scambiano spesso per Dybala, cosa che fa anche lui in campo. Apre le danze battendo il non colpevole Sportiello con un rapido tiro di sinistro. (Dal 56’ Nardozi 6)

Abraham 7 – Impegno che funge da rodaggio per la prossima stagione, che sia a Roma o altrove. Prolunga le idee del centrocampo che stentano ad arrivare in area, poi decide di fare di testa sua. In mezzo minuto fa disperare per quell’errore, ormai routine, sotto porta e pochi secondi dopo gioire per la rasoiata con cui firma il vantaggio. (Dal 46’ Azmoun 7 – Probabile, tantissimo, che questa avventura in Australia sia l’ultima con la Roma. Se sarà addio, sarà col sorriso. E col gol del definitivo 2-5).

De Rossi 7 – Una vittoria è pur sempre una vittoria, anche se in un’amichevole dall’altra parte del mondo. La Roma mostra carattere, atteggiamento non scontato in impegni di questo genere, e riprende il controllo della gara con forza e superiorità. Adesso lo attende la costruzione della nuova, ennesima, Roma insieme al neo diesse Ghisolfi.