Corriere dello Sport (G. Burreddu) – Chissà cosa deve essere stata una litigata tra Sinisa Mihajlovic e José Mourinho. “Lui disse qualcosa contro di me e io risposi che non potevo parlare con uno che non aveva mai giocato a calcio ad alti livelli. Alla fine però ci siamo chiariti siamo rimasti amici. E quando sono diventato nonno, José mi ha scritto ‘Anche io voglio diventarlo’. Gli ho risposto che non mai troppo tardi“.
Ci scherza su Mihajlovic, ma quella tra gli allenatori di Roma e Bologna è anche una sfida tra saggezze che non lo erano, tra impulsivi che si sono livellati tra uomini che sono sempre più sinceri. “Lui è un grande – dice Sinisa -, siamo anche amici, ogni tanto ci messaggiamo. Mi è stato vicino nella malattia, e questo cose non le dimentico. Ci accomuna la furbizia ma anche il rispetto e la lealtà. L’ho sempre apprezzato come allenatore, ma soprattutto come uomo. Sono gusti. A me Mou fa divertire“.
Oggi però si fa sul serio. Il Bologna al Dall’Ara vuole un colpo di teatro: vincere e avanzare sulla linea dell’Europa League. “Voglio tre punti, così mettiamo le cose a posto dal ko con il Venezia. Dobbiamo rispettare l’avversario, giocare senza paura, fare il più possibile“.