Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Il metodo Monchi ha messo le radici anche a Roma. E’ un sistema che funziona e che si sta sviluppando sulla falsariga di quello che il direttore sportivo aveva sviluppato con successo a Siviglia. Ci sono nove persone che lavorano con lo spagnolo, più un coordinatore per la prima squadra, e ogni collaboratore di Monchi guarda in media 600 partite l’anno. La struttura, a capo della quale c’è Francesco Vallone, coordinatore dello scouting della Roma, si regge su tre figure in particolare: Dario Rossi (figlio dell’ex allenatore laziale Delio e già al fianco di Walter Sabatini), l’agente Fifa Simone Canovi e il giovanissimo Enrico Paresce. Oltre naturalmente Federico Balzaretti, che segue tutte le squadre giovanili.
IN GIRO PER IL MONDO – Il reparto di scouting dipende direttamente ed esclusivamente dal direttore sportivo. È lui che è in contatto con l’allenatore, è lui che deve capire le sue esigenze e che fa da collante tra le sue richieste e la situazione del mercato. Il tecnico allena, il direttore sportivo sceglie i giocatori da allenare. Monchi vuole avere un rapporto diretto con gli scout e ha con loro una relazione costante, su base regolare, settimanale o mensile per alcuni, attraverso un confronto diretto, via telefono o anche via email. Per le squadre giovanili ci sono due coordinatori e uno scout per ogni regione seguita. Molte partite vengono viste in video, ma Monchi vuole che i suoi collaboratori seguano i giocatori più interessanti sul campo. Ci sono poi i sistemi software che permettono di guardare in tutto il mondo.
RIVOLUZIONE – Monchi ha introdotto una vera e propria rivoluzione, che darà i suoi risultati nel corso degli anni. La caccia al talento è cominciata. Lo spagnolo ha cambiato tutto nel giro di pochi mesi. Vuole che a Trigoria ci sia uno spazio dedicato all’attività di scouting, con una sala video a disposizione. Quella è la prima fase, poi i suoi collaboratori vanno in giro per il mondo. Si lascia lo studio, si va sulle tribune, anche quelli di periferia o al di là dell’oceano. Un cambio di rotta rispetto alla precedente era di Sabatini: con l’attuale uomo mercato dell’Inter, lo studio dei prospetti più interessanti veniva fatto attraverso una piattaforma come WyScout. E anche Alex Zecca, l’uomo di fiducia di Pallotta, diceva la sua. Migliaia di filmati, statistiche molto dettagliate su ogni giovane interessante. Anche Monchi fa ricorso alla tecnologia, ma è importante battere in lungo e in largo i vari campionati. Ecco perché ha deciso di mettere in piedi un ufficio, una sala riunioni con un tavolo attorno a cui i suoi uomini di fiducia si siederanno per confrontare nomi e dati raccolti. Monchi ridisegna così la geografia dell’area scouting di Trigoria, sullo stile di quanto già aveva instaurato negli anni a Siviglia. Gli osservatori giallorossi andranno a visionare di persona i profili più interessanti: non solo in Europa, ma anche in Sudamerica o in Africa.