«Io non ho niente da dire a Lotito. Io guardo in casa mia e gestisco gli arbitri come meglio credo. Io ho il dovere di non disperdere un capitale umano costruito negli anni. Sento sempre critiche ma mai proposte concrete». Il designatore degli arbitri, Domenico Messina risponde così al presidente della Lazio, che ieri ha criticato l’arbitraggio di Massa nel match perso 2-1 dai biancocelesti contro l’Inter. La Lazio si lamenta in particolare per il gol di Hernanes nel quale non è stato riscontrato un fuorigioco di Medel. «Massa è il primo ad essere dispiaciuto – spiega Messina ai microfoni de ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento-. In questo caso lui si è concentrato sulla barriera e su un eventuale fallo di mano e non ha percepito la posizione del giocatore cileno. Era convinto che Medel non avesse influito nel gol. Sottolineo però che la scelta del fischietto ligure non è stata una designazione azzardata, perché aveva dato ampie garanzie». Messina fa poi un bilancio su questa sua prima stagione da designatore arbitrale. «Premesso che i bilanci si fanno a bocce ferme la mia è stata un’esperienza positiva, ho trovato un gruppo forte e coeso, frutto del lavoro dei miei predecessori Collina e Braschi. Ho cercato di trasmettere le mie filosofie, che sono lavoro e responsabilità. Non mi sono piaciute alcune situazioni, come ad esempio quello accaduto in Juventus-Roma, dove si poteva fare indubbiamente meglio. È inutile nascondere le manchevolezze, però pretendere che in una stagione non si verifichino i siano errori arbitrali è come pretendere di andare sulla luna a piedi».