Il Messaggero (A.Angeloni) – Il migliore di tutti, cioè Leo Messi, lo definisce un fenomeno, ovvero Francesco Totti. Capita che, a quasi 39 anni, ci si monti la testa. Ma questo è: l’argentino, quello che porta sulle spalle la maglia numero 10 del Barcellona e che ultimamente si è colorato il corpo di tatuaggi e alza un po’ troppo (e insolitamente) la testa (vedi Yanga Mbiwa), dopo la partita contro la Roma, si è fatto fotografare insieme con il capitano dei giallorossi.
Tra l’altro non è la prima volta, è successo quasi un anno fa, quando i due si sono incontrati a Ibiza. Stavolta Leo è apparso sorridente in quell’abbraccio con Francesco e le foto non sono bastate. Ciò che fa scena è il commento dell’argentino. Il primo, dà a Totti del fenomeno, quella parola che ti fa andare fuori di testa. Il secondo è quando esclama, «questo è calcio». Questo è calcio: Totti è il calcio, Messi è il calcio, Totti e Messi sono il calcio.
Ormai quasi di mondi diversi, accomunati dalla classe cristallina e da un atteggiamento sempre (o quasi) positivo. Messi batte record di ogni tipo, di gol, vittorie e di Palloni d’oro, gli manca la sublimazione con la maglia della Seleccion, quella sì per lui davvero maledetta.
L’ALTRA CARRIERA – Totti ha vinto un decimo della Pulce, gli almanacchi parlano chiaro, ma quando si dialoga con la lingua del pallone, certi calcoli matematici non contano più. Sono fenomeni e basta. Perché non tutti i campioni hanno la possibilità di giocare con le formazioni più vincenti: Totti ha scelto una passione, ha seguito la strada della sua vita, Roma. E la Roma non è il Barcellona, sul tetto d’Europa non ci arriva da un trentennio e Totti faceva la prima elementare.
Messi è nato principe, è cresciuto nel club che mastica titoli e lui ne è il portatore sano. Luis Enrique ha definito Messi il migliore di tutti i tempi, Totti un fenomeno europeo. Francesco un mondiale lo ha vinto e questo fa un po’ invidia al collega piccolo e grandissimo. I due si abbracciano, parlottano, parlano di calcio, Totti si becca gli applausi del Camp Nou. Ha vinto. In campo non si sono incontrati, uno è uscito, l’altro entrava in ritardo.
Sarebbe stato bello vederli stringersi la mano per il calcio d’inizio. Garcia ha fatto altre scelte. Il tecnico gilallorosso, a Pinzolo, scherzando con Francesco gli ha detto: «Magari il Barcellona lo incontriamo in Champions». E lui ha risposto, prontissimo: «Speriamo de no». Magari ci ha ripensato, perché la prossima volta, se capiterà, i due si stringeranno la mano anche in campo. Uno, Leo, la leggenda, l’altro, Francesco, l’immortale.