IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Entrambi vorrebbero giocare di più. Pierre-Emerick Aubameyang, 25 anni compiuti lo scorso 18 giugno, è reduce da una stagione dove ha disputato 32 gare di campionato (solo 21 da titolare), 9 in Champions (appena 3 dal primo minuto) e qualche apparizione in coppa di Germania segnando complessivamente 16 reti. Adem Ljajic, 24 anni a settembre, in un’annata senza coppe europee ha accumulato invece 30 presenze (26 in campionato e 4 in coppa Italia per un totale di 6 reti) ma solamente 18 volte è partito titolare. Due giocatori di talento alle prese con la concorrenza che faticano a digerire. «Alla fine è stata una stagione positiva anche se è vero che sono stato troppe volte in panchina», le parole di Aubameyang un paio di settimane fa, precedute da quelle dell’ex viola: «Finito il campionato ci sediamo e vediamo che cosa ci sarà sul tavolo. Mi piacerebbe restare ma, ripeto, dobbiamo prima parlare».
BLITZ TEDESCO AD APRILE Detto, fatto. Non che il colloquio avvenuto a Trigoria prima della partenza per le vacanze abbia portato a chissà quali novità. La Roma ha ribadito la stima che nutre nei suoi confronti, facendogli presente che viene ritenuto un calciatore importante in previsione di una stagione che vedrà la squadra di Garcia impegnata in tre competizioni. Poi, ma questo accade per qualsiasi calciatore della rosa, se dovesse arrivare un’offerta ritenuta congrua per il valore del cartellino, verrà valutata insieme. Dell’interesse del Borussia Dortmund nei confronti di Ljajic se ne è a conoscenza da tempo. Il 12 aprile due emissari del club tedesco furono avvistati in tribuna all’Olimpico durante Roma-Atalanta (12 aprile). Una gara dove Adem lasciò il segno: un gol, un assist e anche un palo.
Con queste premesse, nei giorni dove Bild conferma l’interesse di Klopp per il giallorosso e l’Equipe scrive come sia concreta la possibilità che Aubameyang lasci la squadra tedesca, associare le due operazioni risulta facile e scontato. Anche perché il trio Sabatini-Garcia-Baldissoni stravede per l’attaccante francese (che tra l’altro corrisponderebbe perfettamente all’identikit tracciato dal d.s., «attaccante esterno che sappia segnare») mentre pur avendo definito Ljajic un «diamante grezzo», il tecnico nutre perplessità dal punto di vista caratteriale. Gli ottimi rapporti che ha l’agente del serbo, Ramadani, in Germania, (guarda caso soprattutto con il Dortmund) chiudono il cerchio. Tutto fatto quindi? Chiaramente no. Imbastire una trattativa del genere, è più difficile di quanto possa sembrare. L’ex Saint Etienne è stato infatti pagato un anno fa 13 milioni più 2 di bonus (tra l’altro già elargiti al Saint Etienne). Ora viene valutato in partenza almeno 20 milioni ma è una quotazione soggetta a salire facilmente vicino ai 25. Ljajic è invece costato 11 milioni più 4 di bonus ma va considerato che qualora venisse ceduto, la Fiorentina incasserebbe il 20 per cento sulla differenza tra il prezzo pagato dai giallorossi e quello di una futura cessione. Per non rimetterci, quindi, dovrebbe partire per 17-18 milioni (e l’ultima stagione disputata non induce a pensare che il suo valore sia aumentato).
A meno che non si decida di inserirlo in uno scambio: a quel punto ogni valutazione sarebbe lecita, garantendo anche un margine interessante sulla plusvalenza. Questa è l’idea che ha la Roma anche se, quando venne avanzata tempo fa al Dortmund, il club tedesco preferì rimandarla al mittente. Ora però, dopo gli acquisti di Immobile e Adrian Ramos, qualora venisse dato seguito all’interesse per Ljajc con un’offerta ufficiale, Aubameyang si ritroverebbe con un concorrente in più nel reparto, senza contare che al momento Klopp (abituale del 4-2-3-1) a destra dispone anche di Blaszykowski. Di certo c’è solamente che il modus operandi di Sabatini – tenere aperte più trattative per poi chiudere in extremis quella economicamente più vantaggiosa – fa sì che la corsa tra Cerci, Aubameyang e Iturbe possa riservare ancora molte sorprese.