Mercato Roma. Dioussè è stato nel mirino di Sabatini

diousse

Calciomercato.com (F.Romano) – Diciotto anni ancora da compiere. Il 20 settembre per la precisione, candeline pronte e un compleanno che poteva essere da giocatore del Milan. Se glielo avessero detto un anno fa, forse, Assane Dioussé avrebbe risposto con un’altra barzelletta. E invece il calcio è strano, ma non si meravigliano a Empoli, giostra magica di gioielli doveRugani è stato solo il primo di una lunga serie recente di talenti messi in vetrina. Dioussé fa il centrocampista centrale, ha piedi buoni e soprattutto testa da giocatore vero, chi lo conosce da tempo sa che il modo di pensare calcio di questo ragazzino senegalese è fuori categoria per la sua età. Non a caso, Maurizio Sarri ne era rimasto stregato già da un pezzo: allenamenti in prima squadra dall’inverno scorso, Dioussé studia Valdifiori e aspetta il suo momento. Senza fretta, quando neanche hai 18 anni…

RADAR ROMA E SASSUOLO – La motivazione è semplice: l’Empoli vuole coccolarsi Assane, farlo crescere a ‘casa sua’, con un anno di Serie A da protagonista (se continuerà così, chiaro) e la possibilità di veder schizzare la sua valutazione. Per evitare di venderlo troppo presto come è stato per Rugani, poi esploso in una stagione strepitosa; ma anche perché Dioussé può fare molto comodo a Giampaolo, come ai conti del club per una rivendita ben più onerosa di quei 4/5 milioni che si potevano incassare subito con contropartite incluse. Stessa risposta che ha ricevuto la Roma, altra società a fare un tentativo dopo il Milan con Walter Sabatini sull’attenti; ma anche il Sassuolo, altro club attento sempre ad assicurarsi i prospetti migliori, che si è mosso in prospettiva futura nei giorni seguenti trovando ancora il muro dell’Empoli. Perché Assane resta, il futuro è nelle sue mani e il suo valore può esplodere. Dipenderà da lui, quel diciassettenne che ha acceso la luce a San Siro e poteva finirci da subito, per davvero. Ancora neanche maggiorenne. E’ un’altra favola di quel paese dei balocchi chiamato Empoli, non una barzelletta.

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