Pagine Romaniste (S. Valdarchi) – La gavetta è quasi sempre l’unico strumento utile per far sbocciare la carriera di un giovane calciatore. Bruciare le tappe può avere un esito positivo solo in alcuni, rarissimi casi, dove immense qualità riescono a sopperire alla mancanza d’esperienza. Per qualche attimo, diluito nell’arco di una manciata di mesi, Mirko Antonucci è sembrato appartenere a questa speciale categoria, con un debutto su palchi nazionali ed internazionali ancora in tenera età. Gli sviluppi del suo percorso però, hanno dato ragione alla filosofia più ortodossa, tanto da spingere il classe ’99 e la Roma a tornare sui propri passi, con un paio di esperienze in prestito, al fine di far crescere l’attaccante esterno come da prassi.
Gli anni delle giovanili
Cresciuto nelle giovanili della Roma, Mirko Antonucci è passato in fretta dall’Under 17, con cui ha conquistato la Supercoppa di categoria, alla Primavera di Alberto De Rossi. I primi passi nella categoria che precede il professionismo infatti Antonucci li ha mossi nel 2015, a soli 16 anni. 3 presenze per lui nel 2015/16, prima di compiere il definitivo salto in avanti nella stagione successiva. Con la maglia della Primavera romanista Antonucci ha collezionato 52 presenze, 8 gol e 10 assist, risultando indisponibile spesso nel 2017/18 a causa delle convocazioni in Prima Squadra.
L’assist a Dzeko e la semifinale di Champions League
L’esordio in Serie A è uno di quelli che i ragazzi cresciuti tra i campi di pallone sognano. Siamo al Ferraris, il 24 gennaio del 2018. La Roma di Eusebio Di Francesco, in un periodo di forma non proprio brillante, è sotto per 1 a 0 contro la Sampdoria a causa del rigore trasformato sullo scadere del primo tempo da Fabio Quagliarella. I minuti passano, ma la Roma non riesce a trovare la via del gol ed il tecnico abruzzese tenta diverse mosse per risollevare le sorti dell’incontro. Dopo aver inserito Schick al posto di Defrel, al minuto 73 decide di togliere Cengiz Under, permettendo proprio ad Antonucci di debuttare. Dopo qualche minuto, ecco la prima occasione: Pellegrini affonda sulla destra, cross deviato che termina la sua corsa sul secondo palo, dove c’è appostato Antonucci che, da pochi passi e con la porta sguarnita, non trova il pareggio. Mani tra i capelli e disperazione, ma il destino ha in serbo per lui una seconda chance. Ultimo minuto: altro traversone dalla destra, la palla attraversa tutta l’area e trova dal lato opposto Antonucci che, di prima intenzione, crossa al centro per Dzeko, colpo di tesa e gol. Prima partita in Serie A, primo assist.
Quasi come fosse divenuto un amuleto al quale affidarsi nelle giornate più amare, Di Francesco tenta il numero in altre due gare da lì al termine della stagione: quattro giorni dopo, sempre contro la Sampdoria all’Olimpico, e nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Liverpool. Il trucco non riesce, ma Antonucci dal canto suo può vantare 15 minuti in una semifinale di Champions League a 19 anni appena compiuti.
Con il Delfino
Come detto in apertura, l’idillio di una carriera ad alti livelli fin da subito svanisce in fretta e la Roma nell’estate del 2018 decide di cederlo in prestito al Pescara, per fargli raccogliere minuti nel campionato di Serie B. Sulle rive dell’Adriatico Antonucci trova spazio a fasi alterne, riuscendo a giocare 21 partite, raccogliendo in totale 1134 minuti sul terreno verde. Con i minuti arrivano anche gli assist, ma continuano a mancargli i gol, come da sempre in fondo, vista la sua scarsa vena realizzativa già ai tempi della Primavera. Un difetto non da poco per un attaccante esterno, curarlo è il vero step che Antonucci deve compiere prima di definitiva consacrazione.
Il portoghese ed il Portogallo
Durante il suo periodo in Abruzzo però le cose a Trigoria cambiano e sulla panchina giallorossa arriva Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese lo aggrega alla squadra nel ritiro estivo e lo schiera spesso e volentieri nelle amichevoli pre-campionato. Lì il numero 48 si gioca le sue carte, segnando e facendo una buona impressione all’allenatore appena giunto dallo Shakhtar. La concorrenza sulle fasce però è tanta e con i vari Mkhitaryan, Perotti, Under, Zaniolo e Kluivert, lo spazio per Antonucci si riduce. Da agosto a gennaio, infatti, gioca quattro spezzoni di gara, numeri che convincono la Roma a cederlo nella sessione invernale di calciomercato. Altra avventura in prestito dunque, questa volta semestrale e all’estero, di preciso in Portogallo al Vitoria Futebol Clube, più noto come Vitoria Setubal. Tre presenze, tutte a gara in corso, nella penisola iberica, prima dell’interruzione dovuta al Coronavirus.