La media punti è da piena zona Champions: 13 punti in 6 partite (media: 2,16, con Zeman era di 1,47) . E la sconfitta — contro la Samp — è venuta quando Aurelio Andreazzoli aveva preso in mano la Roma da 72 ore, troppo poche per preparare una partita. Solo il Milan ha tenuto il ritmo della nuova Roma. Non le altre: 10 punti recuperati alla Lazio nelle ultime 5 giornate, 9 all’Inter (che deve però recuperare una gara), 8 all’Udinese, 7 al Napoli, 4 al Catania e uno alla Fiorentina. Altrettanto importante, però, è che contro il Parma la Roma ha fatto anche vedere un buon calcio. Particolare importante dopo il pareggio di Udine che aveva un po’ smorzato gli entusiasmi. In molti hanno visto una Roma «spallettiana», con Totti finto centravanti e un manipolo di incursori pronti a buttarsi negli spazi aperti dal Capitano e riforniti dai suoi passaggi al bacio. Da Florenzi a Perrotta, da Lamela a Marquinho. E non va sottovalutato il contributo di Daniele De Rossi, che non è ancora al top della condizione ma che sta cominciando a farsi valere anche nell’area avversaria. Nelle ultime due gare casalinghe si è procurato il rigore (poi tirato da Totti) che ha aperto le marcature contro il Genoa e domenica sera ha scagliato il tiro che, deviato sotto porta da Lamela, ha portato all’1-0. Segnali che danno fiducia. In sintesi, ecco dove Andreazzoli è intervenuto, reparto per reparto:
DIFESA – La variazione più vistosa: dalla difesa a 4 a quella a 3. Marquinhos, Burdisso e Castan è quella titolare. È stata ridata fiducia a Stekelenburg in porta. La Roma di zeman aveva subito 42 gol in 23 partite (media: 1,82 a gara), quella di Andreazzoli 7 in 6 (media: 1,16).
CENTROCAMPO – È il reparto dove Andreazzoli si è sbizzarrito di più, partendo comunque dall’idea di mettere insieme Daniele De Rossi e Miralem Pjanic, ricostruendo una coppia interditore/regista come quella spallettiana con DDR e Pizarro. Marquinho è diventato un titolare fisso, a Lamela è stato chiesto lavoro sia da trequartista che da esterno. È stato riscoperto Perrotta, Florenzi ha trovato posto da trequartista. Anche Tachtsidis ha avuto una sua chance.
ATTACCO – La partenza è stata con Osvaldo titolare, ma la quadratura del cerchio sembra essere arrivata con Totti da «finto nueve». La Roma di Zeman aveva segnato 49 gol in 23 gare (media: 2,13) quella di Andreazzoli 11 in 6 (media: 1,83).
Corriere della Sera – Luca Valdiserri