Mazzittelli a peso d’oro. La Serie A è garantita

Mazzitelli

La Gazzetta dello Sport (G.Laffranchi) – La domanda da porsi, in fondo, è una sola: cosa ci fa Luca Mazzitelli in Serie B? Perché bastano 3 minuti — un controllo in palleggio, un lancio profondo, una sventagliata a cambiar fronte, un inserimento e tiro — per capire con chi si ha a che fare. Un regista fuori dal comune, per avere vent’anni. Tre reti all’attivo (contro Pescara, Pro Vercelli, Crotone), ma soprattutto un rendimento sontuoso. E la naturalezza del gesto nel Dna. Poi succede che la Roma lo allevi, lo consegni ragazzo al Brescia per riaverlo giocatore, ma nel frattempo decida di venderlo per 3 milioni di euro al Sassuolo. Con una postilla, però. La società di Trigoria ha mantenuto sul ragazzo un diritto di riacquisti a prezzi prefissati, crescenti di anno in anno. Di sicuro, in ogni caso, c’è che Mazzitelli l’anno prossimo giocherà in Serie A. Il posto suo. Intanto può godersi una chance in Under 21, convocato per un doppio impegno di qualificazione europea (contro Irlanda e Andorra). «Perché la Roma lascia andare i suoi giovani? Non lo so, non spetta a me fare queste valutazioni, i club decidono e noi dobbiamo pensare a giocare — osserva Mazzitelli, che a Brescia si ritrova con altri talenti del vivaio giallorosso come Michele Somma e Arturo Calabresi —. Non lo so perché succeda questo. Non tocca a me giudicare. Comunque io sono contento di essere a Brescia e di aver avuto spazio con continuità da titolare, tanto da conquistarmi un’occasione in azzurro».

CHE COLPI – In Under 21 il commissario tecnico Di Biagio, ex romanista ed ex bresciano, sa bene con chi ha a che fare. È stato centrocampista (e che centrocampista), conosce le dinamiche del ruolo e della crescita di un giovane. Nunziata, suo vice, ha visto all’opera Mazzitelli in tante partite, ricavandone un’impressione confermata dai dati: al top per passaggi filtranti, dietro la lavagna per palle perse nella sua metà campo. Un inno al gioco in verticale, con tutti i brividi del caso. Può farti prendere gol, ma anche — più spesso — farti vincere la partita con un’invenzione, un’illuminazione, un moto di coraggio. «Sono contento di essere in corsa per i playoff con il Brescia — dice l’ex romanista —. Con i nostri risultati abbiamo anche reso omaggio a Gino Corioni, ex presidente che ha fatto tanto per il Brescia e che molti di noi giovani purtroppo non hanno fatto in tempo a conoscere. Siamo già salvi, ma adesso si può sognare». Una Serie A che Mazzitelli sa già di avere in tasca per conto suo. E per meriti acquisiti sul campo.

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