Il Messaggero (D. Magliocchetti) – «Coppa o qualificazione Champions? Vogliamo tutto. È difficile, ma noi ci proveremo». Mauri dà la scossa alla Lazio. Le sue parole danno carica e le pronuncia con un sorriso beffardo stampato sul volto che non sta per spocchia, bensì serenità e consapevolezza che, comunque vada, la Lazio ha disputato una delle stagioni più importanti della sua storia. «Ci giochiamo tutto nei prossimi quattro giorni, una bella pressione non c’è che dire – spiega il biancoceleste – Siamo stati bravi, ma allo stesso tempo siamo tranquilli e cercheremo di raccogliere quanto seminato sin da luglio scorso, tentando di vincere questa coppa contro un grandissimo avversario». Il messaggio del capitano biancoceleste è forte e chiaro, rivolto all’ambiente, ma soprattutto ai compagni più giovani che davanti a così tanta pressione potrebbero avere qualche problema di assestamento. Ma lui, il brianzolo, infonde tranquillità, anche perché si tratta della quinta finale in sei anni, tre di Coppa Italia con quella di stasera, più le due di Supercoppa, una vinta con l’Inter di Mourinho, l’altra persa con la Juve di Conte, proprio qui all’Olimpico due anni fa.
NESSUNA PAURA – Il trequartista laziale, ignora volutamente Ilievski («non è il momento di rispondere, lo farò nel momento e in una sede opportuna»), sente la partita e sa come affrontare gare di questo genere. Nonostante non abbia la certezza di giocare, da buon capitano e da leader del gruppo, da giorni non fa che incoraggiare i compagni, soprattutto Cataldi e Felipe Anderson, ma anche de Vrij e Gentiletti. Gli ultimi due hanno giocato competizioni importanti, come il Mondiale e la Libertadores, ma come tutti avvertono la pressione e un pizzico d’emozione. «Loro sono la squadra più forte di tutti in Italia e tra le più forti d’Europa – spiega Mauri – ma hanno punti deboli e assieme al tecnico stiamo cercando di lavorare per mettere a punto alcune strategie per poterli mettere in difficoltà. Nei loro confronti c’è tanto rispetto, ma nessuna paura perché se giochiamo come sappiamo possiamo anche vincere, l’importante è restare tranquilli e sicuri della nostra forza».
PENSIERI DI DERBY – Finale e tensione sportiva a parte, Stefano ci tiene a ribadire alcuni concetti, legati alla Roma, al derby e allo spostamento, dedicando più di una frecciatina ai cugini. «Sono felice di essere qui e di poter vivere una gara simile – spiega il giocatore -, devo ammettere che questa è la Lazio più forte in cui abbia giocato e questo è sicuramente un punto a favore rispetto al 26 maggio di due anni fa (l’ultima finale di Coppa Italia giocata dalla Lazio ndc).Dall’altra parte però, purtroppo, c’è una squadra molto più forte rispetto a quella che abbiamo battuto quel 26 maggio…». Sullo spostamento della data del derby non ha dubbi: «È stato giusto cambiare la data perché la prossima settimana non ci sono coppe o turni infrasettimanali, un giorno di riposo in più era importante. Non capisco sinceramente perché si sia creato tutto questo clamore».