La Gazzetta dello Sport (F. Conticello) – L’ Inter si guarda intorno, ha uno scudetto in più ma un allenatore in meno: non una bellissima sensazione dopo una festa di popolo e il terremoto delle 72 ore successive. Per questo l’all in sul tecnico livornese della dirigenza è carico di speranze: il sì di Allegri darebbe sollievo, servirebbe a riportare tutto in uno stato di calma apparente, anzi ridarebbe entusiasmo all’ambiente e ai giocatori.
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Ma se l’operazione Max, complessa per stessa ammissione dei protagonisti, non dovesse andare in porto, il club nerazzurro non si farà trovare impreparato. Il piano B esiste e ha tanti volti: sono magari meno glamour dell’ex tecnico bianconero, ma comunque in grado di dare continuità tecnica a una squadra che non vuole abdicare al ruolo che la storia le impone.
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Occhio così a una vecchia conoscenza interista tra gli altri outsider per la panchina 2021-22: Sinisa Mihajlovic ha difeso la maglia da giocatore ed ha conosciuto il mestiere di allenatore come vice di Mancini. Avrebbe carisma e autorevolezza per guidare la truppa e già Marotta era vicino a portarlo a Torino qualche anno fa. Più esotica la pista che conduce a Paulo Fonseca, in uscita dalla Roma: il portoghese conosce ormai le dinamiche del calcio nostrano, ma ha pure un background internazionale adeguato alla causa.