Il direttore generale della Juventus, Giuseppe Marotta, ha rilasciato un’intervista al quotidiano nazionale parlando anche della Roma. Queste le sue dichiarazioni:
L’implosione della Roma ve l’aspettavate?
«Posso solo dire che per vincere bisogna tenere una squadra con un blocco granitico. Se cambi continuamente è difficile trovare la famosa “amalgama” che Massimino voleva acquistare… ». (…)
Cosa vi lascia Calciopoli?
«Quello che abbiamo sempre detto: una disparità di trattamento subito. Basta leggere la relazione di Palazzi».
Cosa non sopporta proprio del calcio italiano?
«La mancanza di competenza da parte di presidenti e dirigenti. Come diceva Italo Allodi, questo è l’unico mondo in cui un operaio il giorno dopo diventa un architetto».
Il suo giudizio sulle presidenze di Figc e Lega qual è?
«La Juve con il presidente Agnelli si è sempre schierata contro questo tipo di governance, che riteniamo inadeguata. Il fatto è che ci sono dei personaggi (il riferimento è a Lotito, ndr) che pensano di essere onnipotenti ma sono solo onnipresenti. È come aver a che fare con un amministratore unico di un condominio».
Le offese le rimangono addosso?
«Quando ero giovane ero molto sensibile, rimanevo un po’ scosso. Oggi sono molto indifferente, ma se l’offesa viene da una persona che stimo mi dà molto fastidio».
Seconde squadre: si fanno?
«Non si riesce. Ma in compenso nel prossimo consiglio federale si parla di seconde proprietà, che non esistono altrove e sono interesse di una sola persona, Lotito: ma cosa succede se la Salernitana viene in A dove c’è la Lazio?».
Corriere della Sera