La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – «Non si molla niente qui, e si crede al 100% nell’obiettivo da raggiungere». Fazio si è appena allenato, ha fatto la doccia, con l’italiano non se la cava ancora benissimo ma i concetti si capiscono e anche con facilità. Il sole cala dopo oltre un’ora di seduta, intensa, ma non è quello di Trigoria. Qualche km più in là, un paio di uscite di Raccordo dopo, il Fazio che parla non è Federico, il leader della difesa della Roma, ma suo fratello Mariano. Ventidue anni, sette in meno del romanista, da settembre si allena con il Ciampino, Serie D, e domenica si è regalato l’esordio con tanto di gol contro il Gravina.
NONNI E FRATELLI – Somiglia in modo incredibile a Federico, è difensore centrale come lui, ma mancino, ed è stato tesserato dopo un paio di settimane di prova. Accompagnato per la prima volta al Ciampino da un uomo della scuderia dell’agente di Perotti, Mariano soltanto una volta è andato al campo con il fratello, che di corsa gli ha portato un certificato che mancava alla sua documentazione. Vivono insieme all’Eur, il resto della famiglia è in Argentina: «Compreso – racconta Mariano – nostro fratello più piccolo, che ha 12 anni. Con lui, quando siamo a casa, ci divertiamo e giochiamo alla playstation, ma il capofamiglia non sono io. È Federico che sa tutto e di tutti si preoccupa: dal nonno all’amico, non trascura nessuno. Voi lo vedete tranquillo, ma è uno che sa come vanno fatte le cose».
LEADER – Comandante in campo – così lo chiamano a Trigoria –, comandante fuori, Mariano ammette con candore: «Sapevo che era forte e che era un leader, ma non mi aspettavo che facesse così bene già in questa stagione. Non solo nella Roma, ma proprio in A. Da quando gioca è sempre stato molto costante, ma adesso è cresciuto molto e nell’ultima partita col Cagliari è stato perfetto». Giornata da ricordare, quella di domenica scorsa, per i fratelli Fazio: Mariano gioca, segna e vince, poi corre allo stadio, Federico vince e basta. «Infatti gliel’ho detto: “Io in campionato ho segnato, tu ancora no”. Mi piacerebbe giocare un giorno con lui, ovvio che abbia questo sogno, ma ora mi godo solo l’avventura in Italia».
GARRA E SOGNI – Gente dal carattere tosto, i Fazio, non a caso, «Dopo Totti, lui non lo consideriamo, dai», il calciatore preferito di Mariano è De Rossi: «Mi piace la sua grinta, la garra ». Basteranno per lo scudetto? «Mancano tante partite, ma la Roma è viva, è lì, ci crede Federico e ci credono tutti. E poi c’è anche l’Europa League, è ancora tutto in ballo». L’obiettivo della Roma è chiaro, quello di Mariano pure: «Voglio aiutare il Ciampino a salvarsi, qui mi stanno dando tanta fiducia ed è bello dimostrare qualcosa». Lo spirito è lo stesso del fratello, i gusti musicali pure (con predilezione per il rock), le passioni neanche a dirlo (solo il terzo fratello preferisce il tennis al calcio), sulla cucina ancora non c’è accordo: «Non so quale sia il suo cibo italiano preferito, deve scegliere, a me piacciono la carbonara e i cannoli siciliani». In questi giorni hanno pubblicato foto a pranzo a Santa Severa e a cena a Castel Sant’Angelo, pesce e cucina tipica romana: «Perché noi – chiosa Mariano – siamo così: gente semplice, ci basta poco per essere felici».