Pierpaolo Mariani, professore che ha operato Strootman a Villa Stuart, è stato intervistato da Centro Suono Sport e ha parlato del giocatore olandese. Queste le sue parole:
“Non è stato difficile intervenire su Kevin Strootman, è stato difficile pianificare l’intervento. Il calciatore aveva delle incertezze, era intimorito, ma una volta convinto ad operarsi poi è andato tutto in discesa. Posso dire con buona certezza che Strootman tornerà a raggiungere il 100% della condizione fisica. Anche se oggi viene utilizzato poco, per altro cosa assolutamente normale, tornerà come prima. Le voci che mi giungono da Trigoria sono di un calciatore tornato una vera e propria “lavatrice”, segno che il processo di recupero si sta compiendo appieno. Il percorso di rieducazione è stato effettuato in collaborazione con lo staff della Roma, ad esempio con Norman che è abituato a trattare con pazienti in fase post operatoria. Tutto ciò mi fa dormire sonni tranquilli. Non è stato l’intervento più difficile che ho effettuato su calciatori professionisti, si avvertiva però tanta pressione, derivante da tutto quello che c’era stato in precedenza. Il più complicato è stato quello su Tommasi, per restare in tema Roma. Dal punto di vista clinico l’olandese è guarito. Ora, forse, la paura sta nell’affrontare in maniera continuativa le problematiche delle partite. Ma sono convinto di aver restituito appieno un grande calciatore alla Roma. I lunghi tempi di recupero sono dovuti al fatto che l’atleta, dopo gli infortuni precedenti, è stato quasi un anno fermo. Di conseguenza il tono muscolare è sceso di parecchio, per cui è ovvio che ci si metta molto di più a farlo rientrare in campo. Ciò che mi ricordo di quei giorni è che per la convalescenza lui si era già programmato tutto, una determinazione che raramente ho visto. Molti si sentono più malati che atleti il giorno dopo, Kevin è stato l’esatto contrario”.