La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – Nella a sua decennale carriera nelle giovanili giallorosse, Riccardo Marchizza aveva sbagliato una sola volta dal dischetto, nella finale scudetto contro la Juventus: andò bene ma la visse male, come ha ricordato pochi giorni fa a Roma Tv. Però nella doppia finale di Coppa Italia con l’Entella si è rifatto, battendo il portiere Siaulys sia all’andata sullo 00 (11 finale) che al ritorno, fissando il 20 che ha certificato il trionfo. «Era importante raddoppiare – ha dichiarato alla fine del match a SportItalia – abbiamo sofferto fino alla fine. Faccio i complimenti all’Entella, giocano un grande calcio e se sono arrivati fino a qui hanno tanto valore. Qualcuno dice che siamo crollati? Noi lavoriamo sempre bene, ci sono alti e bassi, ma questa squadra risponde sempre presente nei momenti importanti. Quest’anno abbiamo già due trofei vinti, e lottiamo per il terzo».
LA VIA GIUSTA – Anche se la strada per la fase finale del campionato è in salita, e quasi certamente passerà per i playoff, che evitano solo le prime 2: la Roma è terza, con gli stessi 52 punti dell’avversario di ieri, contro i 57 dell’Atalanta e i 54 dell’Inter. Ma nulla è compromesso. «Il campionato è il primo obiettivo – conclude il suo intervento Marchizza – come quello personale è passare tra i grandi: per ora ci alleniamo con loro, speriamo che ognuno di noi abbia un futuro nel professionismo».
PALCOSCENICO MERITATO – Per il tecnico giallorosso De Rossi – che in campionato ha raggiunto tre finali, e le ha vinte tutte – la Coppa Italia era una sorta di maledizione: la perse 2 volte con Genoa e Fiorentina, il trionfo con la Juventus – vincendo al neonato Stadium, fino a quel momento imbattuto – era stato un po’ annacquato dalla sconfitta con la Lazio di Inzaghi. Ora il successo contro l’Entella renderà più sbiadito quel ricordo. «Abbiamo sofferto grazie alla bravura dei nostri avversari – spiega l’allenatore – parecchi di loro hanno giocato in B, hanno un passo diverso rispetto ai nostri, che però hanno reagito giocando da squadra. Sono stati cinici alla fine del primo tempo, facendo gol, e si sono raggruppati, ribattendo colpo su colpo. Hanno meritato questo palcoscenico».