Il tocco con il braccio in area di rigore di Lucioni all’8′ minuto di Lecce-Roma sarebbe dovuto essere punito con il calcio di rigore, ma ciò che è più interessante da analizzare è l’interpretazione del direttore di gara Abisso. Tre aspetti hanno condizionato la sua decisione: la distanza ravvicinata, il braccio all’altezza e non sopra le spalle e soprattutto la dinamica dell’episodio, in cui Lucioni non si oppone ad un tiro avversario, ma al tentativo di giocata del suo portiere. Queste circostanze confinerebbero l’episodio in una zona grigia, dove la Var non deve intervenire. Insomma, quasi uno spazio di libera interpretazione per l’arbitro. E di difficile compresione per tutti gli altri, però. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.