Il Tempo (S. Pieretti) – Esorcizzare Wembley. È l’obiettivo di Mancini che nello stadio londinese visse la sua notte più buia da calciatore. Con lui – in campo – c’era anche Vialli, mentre Nuciari era seduto in panchina. Accadde tutto a pochi secondi dalla fine dei tempi supplementari; il calcio di punizione dal limite, il destro di Ronald Koeman, la barriera che si apre, il Barcellona che segna.
Il sogno di diventare campione d’Europa svanì così, e a distanza di quasi trent’anni resta per il ct azzurro la ferita più profonda, e solo a guardarla sanguina ancora. Mancini e Vialli piansero insieme quella notte, vincere la Coppa dei Campioni sarebbe stato il finale perfetto, l’happy end che tutti sognavano.
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Il trauma fu pesantissimo e non soltanto per la sconfitta con il Barcellona allenato da Johann Cruijff: Gianluca Vialli cercò gloria altrove, e la trovò vincendo la Champions League con la Juventus, fu la partita di addio anche per Vujadin Boskov che scelse la panchina della Roma per cercare una rivincita. Roberto Mancini rimase legato alla causa doriana ancora qualche anno, ma a quel punto la magia della Samp era svanita, diluita dal tempo e tormentata da quel ricordo incancellabile.
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Tuttavia il destino potrebbe restituire il mal tolto; diventare Campioni d’Europa per Nazioni sarebbe una ricompensa con tanto di interessi: un trionfo ottenuto da calciatore è diverso da una vittoria ottenuta da commissario tecnico: vincendo con il club doriano avrebbe reso felici poche migliaia di tifosi, primeggiando con l’Italia regalerebbe una festa nazionale a tutto il Paese.
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Londra, passaggio a Nord-Ovest; è qui che è collocato sulla mappa della città inglese lo stadio più famoso del mondo, è qui che passerà il destino della Nazionale Italiana, è qui che l’Uefa ha confermato la fase finale dell’Europeo. Per festeggiare, bisognerà passare per Wembley: Mancini e Vialli non aspettano altro per dimenticare quella notte col Barcellona.