La Gazzetta dello Sport (M.Della Vite) – La quasi-perfezione: vista solamente qualche volta, sognata sempre e toccata in più fasi dentro una serata che scalda il cuore degli interisti ma dilata i rimpianti per una annata che poteva essere un po’ meno variegata, un po’ più semplice, da vivere col naso più all’insù. «Vittoria meritata – dice Roberto Mancini –: se avremo dei rimpianti ci saranno semmai il 15 maggio, ma da oggi ad allora dovremo dare tutto, non si fanno i funerali prima del morto… Non abbiamo tante chance ma lottare sino alla fine sarà un dovere. Stasera la migliore Inter? Non lo so, ma di belle Inter ne ho viste anche in altre giornate...».
STRETTA E ABBRACCIO – Con Sarri, prima del match, una stretta di mano con mezzo abbraccio: storia sepolta quella della serata al San Paolo in Coppa Italia. Che ha lasciato spazio al campo. In tribuna Thohir guarda e sorride, in campo Mancio sta seduto ben poco perché c’è da redarguire o da far mantenere alta l’attenzione dei suoi. Ora i tifosi dell’Inter sono tutti lì a chiedersi: perché un’Inter così non si è vista più spesso? Perché perde in casa col Toro e poi infila una partita del gene
re? «Questi sono i limiti nostri – riprende Mancio –, di una squadra che sta crescendo, nuova. A volte ci sono cali di concentrazione, come contro il Torino, commetti degli errori e alla fine li paghi. Sono cose che fanno parte del tragitto. Cosa ci siamo detti con Sarri? Avete visto, ci hanno fatto mille fotografie, grazie arrivederci….».
FUORIGIOCO – Resta il fatto che una vittoria contro il Napoli era doverosa per tenere aperta la porticina del terzo posto: Mancini è uno che in carriera di rimonte ne ha vissute e fatte, quest’anno non c’è nulla di facile ma la luce è ancora accesa. «Manca ancora un mese e se alla fine non ce l’avremo fatta allora quei rimpianti verranno fuori. E, ripeto, semmai ne parleremo solamente il 15 maggio». Il Napoli è infuriato per il gol in fuorigioco. «Nella panchina a fianco urlavano che la rete era viziata dal fuorigioco? Sinceramente: io non ho sentito assolutamente nulla, forse ero concentrato su altre cose».
ICARDI – Finalmente si è rivisto Jovetic. Un credibile JoJo. Ma anche una squadra applicata e ordinata dall’inizio alla fine, che ha saputo fare un figurone. Icardi compreso, con quello stop al volo (con gol) alla Ibrahimovic. «Ma Mauro – sorride Mancini – i gol li fa, e se continua così anche nelle prossime cinque gare, beh, mi fa piacere… Lui una ventina di reti all’anno le mette più o meno dentro. Lui e Jovetic? Penso che loro avrebbero potuto far meglio in certi momenti della stagione. Hanno caratteristiche diverse e possono far meglio. Oggi bene. La Lamborghini di Mauro? Bella, dallo stile al colore: ma per me è un po’ troppo bassa».
CONTROPIEDE E KONDO – Sui social (l’ex portiere Orsi) si parla di contropiede da non denigrare se fatto in un certo modo. «Non credo sia così – riprende –: certamente contro una squadra che è meglio di te nel palleggio devi cercare di chiudere gli spazi. Nei primi venti minuti ci hanno messo in difficoltà, poi Kondogbia ha cominciato a giocare e non abbiamo più avuto problemi. Geoffrey ha già dimostrato di essere un grande giocatore. Stasera, contro una squadra che tira di più in Europa, ci siamo difesi molto bene».