Il Messaggero (G. Lengua) – Alessandro Faiolhe Amantino detto Mancini è entrato nella storia della Roma anche per un gol di tacco nel derby del 9 novembre 2003. Un giorno che Daniele De Rossi ha ben impresso nella sua memoria visto che è stata la sua stracittadina d’esordio.

Cosa ricorda di quella partita?
“Mi fa piacere che Daniele l’abbia ricordata in conferenza stampa. Un derby molto importante per me, grazie a quel gol meraviglioso. Ricordo l’atmosfera fantastica prima della partita e ancora più bella dopo. Rimarrà per tutta la vita nella mia memoria”.

Quanto “accusava” una partita come il derby De Rossi?
“Il fatto di essere romano e romanista rendeva il derby un po’ particolare. Lo sentiva in maniera molto diversa”.

Già si capiva che avrebbe potuto fare l’allenatore?
“In quel periodo non lo vedevo come tecnico, ma con il passar del tempo l’ho cominciato a capire. In campo era l’allenatore degli allenatori. Dava indicazioni a tutti”.

Oggi che allenatore è? Le piace il suo stile di gioco?
“È un tecnico partecipe, ma più calmo perché si deve preoccupare delle sue emozioni e affinare le strategie. Mi piace il suo gioco, la sua squadra, cerca sempre il gol”.

Ha le carte in regola per continuare anche il prossimo anno ad allenare la Roma?
“Può continuare anche i prossimi anni. È romanista, gli piace la Roma e i suo i tifosi. È perfetto”.