Corriere della Sera (A. Bocci) – Il Belgio ha eliminato il Portogallo campione uscente e adesso si immagina di prenderne il posto l’11 luglio. sul prato di Wembley. Per l’Italia, l’incrocio senza ritorno all’Allianz, vale persino di più: è l’esame di laurea. La squadra di mancini non perde da quasi tre anni, ha messo in fila qualsiasi tipo di record e ha riacceso la passione degli italiani per la Nazionale. Ma ancora non basta. Serve giocare alla pari con le regine del salotto buono d’Europa e questa è l’occasione giusta.
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Conte cinque anni fa il Belgio lo ha stroncato con le ripartenze chirurgiche e l’intensità ossessiva, Mancini vuole stregarlo con la grande bellezza e non intende tornare indietro proprio adesso. Il Belgio è favorito, ma la sfida è aperta e solo il fatto che lo sia è una piccola vittoria considerando da dove siamo partiti. Il sognatore Mancini ci ha sempre creduto, anche all’inizio di un percorso che sembrava accidentato e che il nostro c.t. ha reso lieve. L’Italia ha un’identità precisa. E raramente ha sbagliato.
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Stavolta però la montagna è difficile da scalare. Il Belgio, dopo che la Francia si è suicidata con la Svizzera, sembra la migliore del reame e vorrà sfruttare l’occasione. Però ha i suoi punti deboli e due talenti in bilico, De Bruyne che alla fine dovrebbe farcela e Hazard, quasi fuorigioco. “Spero ci siano entrambi” dice Mancini e la sua sembrerebbe una provocazione ma non lo è. L’allenatore azzurro preferisce contare sulle sue forze che fare affidamento sulle disgrazie altrui. “Noi vogliamo imporre il nostro gioco, divertirci, cercando di segnare un gol più di loro“.