Corriere dello Sport – Un giorno, quando avrà smesso di giocare, ricorderà con nostalgia e orgoglio quei momenti vissuti nell’aprile del 2024. In meno di due settimane, tra il 6 e il 18, Gianluca Mancini ha segnato un gol decisivo nel derby e due reti altrettanto pesanti al Milan nella doppia sfida di Europa League.

Ma adesso è un’altra stagione e sembra un altro mondo. Non c’è più De Rossi, non c’è più nemmeno il sostituto Juric, restano una classifica mortificante e una speranza: battere la Lazio per dare un senso al girone di ritorno.

Dopo quel derby, l’ultimo, Mancini si fece notare anche per un gesto poco elegante nei confronti degli avversari sconfitti: prese in mano da un tifoso della Curva Sud la bandiera biancoceleste che raffigurava un topo e la sventolò per festeggiare la vittoria. Venne punito con una multa e soprattutto dalla censura dei laziali.

Stavolta dovrebbe giocare come capitano, a meno che Ranieri non sorprenda tutti rilanciando Pellegrini. E avrà il compito di affrontare la partita con sobria determinazione, senza lasciarsi andare al nervosismo. Mancini sarà l’unico titolare della Roma ad aver segnato in un derby. Dovrà essere lui a indicare ai compagni la strada per battere Provedel, sognando di ripetersi in prima persona. Con tanto di inchino alla Curva Sud.