Il numero uno del CONI, Giovanni Malagò, ha parlato in videoconferenza al termine della Giunta straordinaria che si è svolta in mattinata. Malagò si è soffermato sul futuro degli sport in Italia, con le difficoltà economiche che si presenteranno una volta terminata l’emergenza Covid-19, aprendo anche alle sponsorizzazioni legate al mondo delle scommesse (revocate dal Decreto Dignità del primo Governo Conte). Queste le sue dichiarazioni:
“Anche se il calcio è per certi versi un mondo a sé, per popolarità e numeri, ritengo estremamente improbabile che ci possano essere distinzioni fra attività professionale e attività di base, e fra le varie discipline sportive. Il ministro Spadafora, presente in video conferenza, è stato molto chiaro: non ci saranno risorse per aiutare tutto e tutti. Lo stesso ministro ha chiesto che ci siano condivisione e complicità fra tutti i soggetti sportivi in questo momento difficile”.
Sulle sponsorizzazioni legate al mondo delle scommesse.
Siamo in emergenza, le risorse non potranno esserci per tutto e per tutti, dunque bisogna pensare a qualcosa di alternativo. Anziché chiedere soldi, ritengo logico avanzare richieste su quanto non si era riusciti finora ad ottenere: mi riferisco per esempio alla ripresa del marketing con le agenzie di scommesse. Quando era stata negata questa possibilità mi ero dichiarato da subito contrario. Era una forma di indebolimento per i club e per gli impianti, a cui le grandi compagnie di scommesse non potevano dare il nome, soprattutto quando in tutta Europa tutti gli altri lo potevano fare. Vedevi Juventus-Real Madrid, o Napoli-Barcellona, o Milan-Bayern Monaco: i nostri dovevano cancellare le scritte sulle maglie, quando sui rulli dello stadio o sulle maglie degli avversari gli stessi nomi comparivano in maniera molto chiara.