Ultimatum al calcio. Federcalcio e Lega nel mirino del Palazzo. Il presidente del Coni Giovanni Malagò chiama i giri. Il tempo è scaduto. «Prendetevi le vostre responsabilità». Il numero uno del Comitato Olimpico non gira intorno al problema e chiama tutti a rapporto. Il calcio italiano continua a perdere credibilità, è arrivato il momento di tirare le somme e presentare il conto. «Sul Parma aspettiamo l’Assemblea di Lega – afferma Malagò – poi avrò modi di confrontarmi col sottosegretario Delrio, anche ufficialmente: se nessuno si prende le responsabilità, allora sarà responsabilità delle istituzioni individuare di chi è la colpa».
Il Palazzo vuole un colpevole. «Non è accettabile che finora nessuno si sia preso la responsabilità di quanto sta accadendo a Parma – sottolinea ancora – la situazione era già critica a luglio quando a Nyon negarono la licenza Uefa. Colgo l’occasione per fare i complimenti a Franco Frattini e al suo gruppo di lavoro per come è stata gestita quella situazione. Allora parlavamo di una cifra di 350mila euro, oggi purtroppo si parla di cifre ben più importanti. Ci sono delle regole di ingaggio che sono totalmente sbagliate – continua – queste regole vanno cambiate. In Inghilterra Cellino per Iva evasa nell’acquisto di una barca a vela dopo avere rilevato il Leeds lo hanno messo in condizione di dimettersi, mi dovete spiegare perché in Italia chiunque può comprare una società di calcio. Spero che il Parma possa salvarsi, ma non sono minimamente ottimista, mentre salvare il calendario mi sembra il minimo indispensabile».
Malagò ne ha per tutti. E non fa sconti. Neanche al presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ha ricevuto l’autorizzazione dal presidente federale Tavecchio di violare la clausola compromissoria. «Qui i discorsi sono due – afferma – o è stato sbagliato a suo tempo il discorso sul dg della Juve, e attenzione deve essere dimostrato, oppure non ho capito per quale motivo qui si è ritenuto di agire in modo diverso. Stiamo verificando se è vero che ci sono stati due pesi e due misure perché questo non sarebbe accettabile». Il discorso del presidente Lotito va avanti parlando del tavolo delle riforme al quale il patron laziale potrebbe sedersi nonostante la revoca della delega. «Se Lotito ha questo tipo di consenso all’interno dell’Assemblea, forse è giusto che diventi lui il presidente della Lega di serie A, così si esce fuori dall’equivoco una volta per tutte. Il mio è un ramoscello d’ulivo da una parte, ma una provocazione dall’altra». Ma tra una provocazione e un ramoscello d’ulivo, il calcio italiano potrebbe essere commissariato. Non lo dice Malagò, ma lo Statuto del Coni.
Il Tempo – P. Dani