«Reato pesante, processi rapidi»

Malagò

Il Tempo (S. Pieretti) – Il presidente del Coni Giovanni Malagò chiama i giri, come fosse una partita a poker: il procuratore federale Stefano Palazzi dovrà decidere in breve tempo, Claudio Lotito – se condannato – dovrà fare un passo indietro.

I conti si fanno in ascensore, ma il presidente della Lazio è corto, direbbero in gergo pokeristico, ha poche fiches da giocare perché a livello di giustizia sportiva ha accumulato più di 8 mesi di condanne. Basterebbero solo quattro mesi di inibizione per farlo decadere da ogni carica istituzionale. «Quello contestato a Lotito è un reato antipatico e pesante – afferma il numero uno del Coni riferendosi al presidente della Lazio, da mercoledì scorso indagato dalla Procura di Napoli per tentata estorsione – penso che la giustizia sportiva non possa che arrivare prima di quella ordinaria, il procuratore Palazzi aveva chiesto una piccola proroga a Cataldi (capo della superprocura Coni, ndc) e nel giro di poche settimane sarà costretto a pronunciarsi con un deferimento o una archiviazione». Entro il 16 giugno. A meno che non emergano nuovi rilevanti elementi dall’indagine portata avanti dalla Procura di Napoli che in queste ore sta analizzando i 20 computer sequestrati mercoledì nella sede della Federcalcio, in quella della Lazio, negli uffici e nell’abitazione dell’indagato.

«Se la giustizia sportiva dopo il deferimento infliggesse a Lotito un’ulteriore condanna – continua Malagò – pur dovendo aspettare il giudicato, penso sia interesse di tutti che faccia un passo indietro. Nel momento esatto in cui dovessero esserci certe conclusioni, nel bene o nel male, bisognerà chiudere queste vicende. Ne ho parlato già col presidente Tavecchio, e su questa linea siamo in grande sintonia». Il presidente del Coni dà un ultimatum anche al presidente della Lega Pro Mario Macalli. «In caso di mancata approvazione del bilancio di Lega Pro, il prossimo 30 giugno, io mi aspetto un commissariamento». Ieri, intanto, il Collegio di Garanzia dello Sport ha rideterminato la sanzione al presidente Macalli che sarà inibito fino al 31 agosto (in primo grado la sanzione era sino a fine ottobre).

Il Palazzo della Figc barcolla mentre a Napoli procedono le indagini: sono al vaglio dei magistrati i documenti relativi alla erogazione dei contributi alle società di Lega Pro, secondo l’ipotesi accusatoria Lotito avrebbe fatto pressioni sui dirigenti di diverse società, utilizzando come arma i contributi della Lega, perché votassero per approvare il bilancio. Ieri l’avvocato di Lotito Gianmichele Gentile ha chiesto alla Procura di Napoli un’audizione. «Vogliamo sapere da cosa dobbiamo difenderci – ha dichiarato – escludo ripercussioni sulla Lazio, era in Lega Pro in quanto rappresentante di Salernitana e Figc».

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