Il rischio vero per la Roma è restare «prigioniera» del Barcellona e di una notte irripetibile. Stasera sarà tutta un’altra storia e ripensare all’Olimpico farebbe forse perdere di vista il fatto che il Liverpool, tra le semifinaliste di Champions, è forse il più lontano dal Barça. Quel 3-0 memorabile non dev’essere un capitolo chiuso ma il punto di non ritorno nel processo di consapevolezza. Però adesso si cambia. Il Liverpool è meno presuntuoso del Barça, più affamato e ha una carica psicologica spaventosa pari ai giallorossi. Non palleggia, verticalizza. Non aspetta Messi, ma innesca Salah. Su questi aspetti dovrà giocare Di Francesco. La difesa a tre – scrive La Gazzetta dello Sport – potrebbe essere messa da parte. Meglio forse un centrocampista in più. Il Liverpool conosce la Roma: non si farà sorprendere tra le linee. Ad Anfield dovrà comunque fare la partita. E questo può concedere un vantaggio tattico alla Roma. Quello che si chiede loro è di non rinunciare mai a giocare: con quello che c’è in gioco, non gli perdoneremmo mai il contrario.