Il Corriere Dello Sport (M.Boccucci) – Dov’eravamo rimasti? Allo scudetto Primavera riportato a casa dopo cinque anni e con quello degli Allievi, oggi Under 17, cucito sulla maglia. La Roma riparte nuovamente dall’Emilia Romagna per inseguire ancora un tricolore. Sassuolo e Reggio Emilia hanno portato benissimo. Da oggi si vedrà se anche scendendo un po’ più a sud, sui campi romagnoli, si potrà dire altrettanto. I baby giallorossi si presentano da trionfatori. Come dimenticare: hanno vinto il titolo l’anno scorso a Montepulciano, guidati da Federico Coppitelli, battendo in finale l’Empoli per 2-1 in rimonta completata nei tempi supplementari (gol di Cappa e Tumminello in risposta a Olivieri dei toscani) per poi aggiudicarsi anche la Supercoppa contro il Novara (1-0, decisivo Marchizza) che si era preso il titolo della Lega Pro superando 3-0 la Reggina. In questa edizione solo la Roma, tra le 4 finaliste del 2015, si ripresenta alla fase conclusiva.
FIDUCIA DA VENDERE – Oggi il primo ostacolo, allo stadio Morgagni di Forlì, è il Bologna. Alessandro Toti sa cosa l’aspetta: «Adesso inizia un mini-torneo, è importante partire con un risultato positivo. Con una vittoria all’esordio diciamo che si è già un pezzo avanti». Si carica di fiducia il tecnico che per sei anni ha fatto il secondo ad Alberto De Rossi e adesso va per la sua strada. Calendario intenso: oggi i felsinei, domani l’Atalanta e martedì la Fiorentina buttando l’occhio sulle semifinali. «Gli avversari sono tutti temibili – riprende Toti – anche se hanno caratteristiche diverse. Dovranno essere loro a preoccuparsi di noi e non viceversa. Vogliamo costruire gioco e segnare». La Roma si presenta come la squadra da battere, più dell’Inter della stellina Pinamonti e più della Juve del fenomeno Kean.
MONOLOGO MOSTRUOSO – La regular season è stata un monologo impressionante guardando il record di 73 punti su 78, con 24 vittorie in 26 giornate, il miglior attacco (76 gol) e la difesa più solida (13 gol) dell’intero circuito (capitan Marcucci e compagni realizzano in media 2,9 gol ogni 90’). Toti insisterà con il 3-4-3 che si trasforma in un 3-4-1-2. Frattesi, infatti, può agire da falso nueve lanciando Cappa (capocannoniere con 19 reti) e Antonucci. Proprio quest’ultimo era stato chiamato come rinforzo da De Rossi per le finali in Primavera: il bomber, archiviata anche l’esperienza con la maglia azzurra all’Europeo Under 17, torna dunque nella sua categoria, come del resto Pellegrini che però ha passato tutta la stagione tra i più grandi. Curiosità geografica: nel probabile undici di partenza solo Greco (Galatina), Visconti (Napoli) e Meadows (Penbury) non sono nati nel Lazio.
BOLOGNA OUTSIDER – Il Bologna targato Paolo Magnani, tecnico in odore di promozione in Primavera al posto di Leonardo Colucci destinato a trasferirsi alla Reggiana, arriva alla fase finale romagnola con il vento in poppa. E con l’idea di continuare a stupire dopo aver buttato fuori nelle qualificazioni le quotatissime Milan e Torino. «Prima del debutto dico che abbiamo già fatto qualcosa di straordinario – spiega Magnani – Siamo spensierati ma anche concentratissimi sulla gara contro la Roma, una delle favorite al titolo insieme all’Inter e dell’Atalanta». Djibril nel tridente d’attacco è un pericolo pubblico (18 gol), mentre è un derby per i terzini romani Notarnicola e Frabotta scovati al Savio.