Il Tempo (F. Biafora) – Una giornata più che frenetica per il futuro della proprietà della Roma, che andrà nelle mani di uno tra Friedkin e Al-Baker. Come a inizio marzo gli studi legali che hanno assistito Pallotta e il magnate di base a Houston nel corso di questi lunghi mesi di trattativa hanno predisposto tutti i documenti per arrivare alle firme del contratto preliminare, che sarà poi seguito eventualmente da un veloce processo di closing definitivo, che richiederà meno tempo rispetto a quanto preventivato nei mesi scorsi. Gli uomini del Gruppo Friedkin, dopo una cinquantina di minuti dall’inizio della riunione iniziata alle 16 italiane con gli avvocati dello studio DLA Piper, hanno mandato tutti i documenti firmati e sono rimasti per tutta la sera in attesa di ricevere le carte contro-firmate dall’attuale presidente giallorosso. Friedkin non ha intenzione di partecipare ad aste e ha presentato un’offerta molto simile alla precedente. La differenza sta nella modalità di pagamento: il nativo di San Diego si è impegnato a versare quanto dovuto entro una settimana dalla firma. Pallotta sta però tergiversando, per dare una chance al fondo privato del Kuwait guidato da Al-Baker. Quest’ultimo ha prospettato delle cifre più alte rispetto al suo concorrente e le modalità di pagamento sono anche qui abbastanza veloci. Ma adesso, con poco tempo a disposizione, l’unica mossa per rimescolare le carte è la presentazione dell’offerta vincolante.