Il Tempo (C. Solimene) – Franco Frattini e Claudio Lotito. Sono questi gli ultimi due nomi finiti nella lista delle ipotetiche candidature del centrodestra per il Campidoglio. Ad aver «sdoganato» l’ex ministro degli Esteri e l’attuale presidente della Lazio sarebbe stato proprio Silvio Berlusconi, nel corso della cena di mercoledì sera con i coordinatori regionali di Forza Italia. E se Frattini sembrerebbe riottoso all’ipotesi, Lotito in passato ha più volte ipotizzato un proprio impegno in politica e non ha nascosto il sogno di poter diventare un giorno sindaco di Roma.
Alfio Marchini, col quale Berlusconi è in costante contatto telefonico, resta al momento l’opzione più probabile, anche se non otterrebbe l’appoggio dell’ala destra della coalizione.Fratelli d’Italia, ad esempio, ne ha sempre criticato le origini «sinistrorse» e d’altro canto non è ancora tramontata l’ipotesi di una corsa di Giorgia Meloni. Anche se ieri l’ex ministro della Gioventù ha preferito non esporsi: «Una mia candidatura non è all’ordine del giorno» ha spiegato. «Se vogliamo vincere dobbiamo essere coesi – ha continuato – quindi ci sono una serie di condizioni che bisogna verificare, la prima è la possibilità di schierare candidature in grado di raccogliere tutta l’area del centrodestra e forse anche qualcosa di più perché la partita è strategica». In quanto alla Lega, si avvicina alla sua prima storica corsa al Campidoglio non senza qualche scossone. Ieri, infatti, si è tenuta a Roma una riunione della «sezione» laziale di Noi con Salvini che doveva servire semplicemente a ratificare alcune delle scelte organizzative prese dal vicepresidente nazionale Riccardo Volpi. E, in effetti, sono stati ufficializzati gli incarichi di coordinatore romano a Marco Pomarici – capogruppo in Campidoglio, seppur ancora per poche settimane – e di coordinatore regionale a Fabio Fiorini.
Contestualmente, però, è stato dato un ruolo di «supervisore» del Lazio al senatore leghista Gianmarco Centinaio con il compito – a detta di Salvini – di «mettere pace nei malumori romani». Quali? Difficile saperlo, ma in tanti hanno notato l’assenza dalla riunione di Barbara Saltamartini e Barbara Mannucci. Frutto del caso o di un disaccorso sulla gestione del partito?