La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – L’attesa è tutta per oggi, anche se poi la partita con il Bologna si gioca domani. Ma nella giornata odierna dovrebbero (con i texani il condizionale è sempre d’obbligo) finalmente sbarcare i Friedkin a Roma. Per studiare da vicino la situazione e iniziare a mettere davvero le mani in un caos senza fine. A cominciare dalla guida tecnica, con Ivan Juric che stavolta sembra arrivato davvero al capolinea. Roma-Bologna di domani sarà al 99% la sua ultima panchina in giallorosso, con un curriculum finora che non mette certo il sorriso a nessuno: 4 vittorie, 3 pari e 4 ko in 11 partite, un rendimento francamente deludente. E ad ammetterlo a Bruxelles è stato proprio lui, il tecnico, mai così dimesso e arrendevole in questi due mesi romani. “Ci stanno mancando i risultati, è evidente – ha detto Juric -. Ed a questo punto la negatività dell’ambiente è anche giustificata”.
E allora quella di domani dovrebbe essere davvero l’ultima gara di Juric in giallorosso. Il croato ci ha messo tutto se stesso, è una persona leale e corretta, ma non è riuscito a creare l’empatia giusta, né col gruppo né con l’ambiente. Il rapporto con qualche giocatore si è deteriorato strada facendo, il suo gioco fatto di pressing, marcature a uomo e duelli non è mai stato assorbito del tutto dal gruppo e l’ambiente è in ebollizione da tempo, un po’ per i risultati un po’ per le dichiarazioni del tecnico, mai capite fino in fondo dalla tifoseria. In negativo Il cammino di Juric con la Roma era partito bene, con due vittorie in campionato (Udinese e Venezia) e un pareggio in casa contro l’Athletic Bilbao in Europa League. Poi, però, ha preso una china sbagliata, negativa, portando la squadra in una crisi senza fine. Tanto che a livello statistico oggi il croato risulta essere il peggior tecnico della Roma negli ultimi 20 anni tra campionato e coppe.
Dal 2014 ad oggi nessuno ha fatto così pochi punti in media come lui tra quelli che si sono seduti sulla panchina romanista: i migliori sono stati Spalletti con 1,93, Ranieri 1,86, Garcia 1,84, Andreazzoli 1,82 e Di Francesco 1,79, mentre proprio Juric è all’ultimo posto della classifica con la media di 1,43 in 11 gare. E proprio i due texani, Dan e Ryan, oggi saranno finalmente a Roma dopo 52 giorni di assenza (con loro anche Marc Watts, presidente The Friedkin Group). L’ultima volta era stata per l’esonero di Daniele De Rossi, il 18 settembre, e il concomitante ingaggio di Juric. Poi sono volati via, a casa loro, per girare quindi nell’ultima settimana tra Londra, Parigi, Creta, la Tanzania, le Maldive e ora finalmente Roma. Il loro jet privato, Il Gulf6, è atteso a Ciampino per le ore 13.30, anche se con i Friedkin è possibile tutto e il contrario di tutto.
La proprietà viene per decidere l’eventuale sostituto di Juric. Mancini è il nome più gettonato: ci sono già stati contatti indiretti e l’ex ct azzurro sarebbe disponibile di fronte ad un’offerta concreta (contratto biennale più opzione per il terzo). Mancini è un’idea che intriga perché si tratta di un allenatore di spessore internazionale; un uomo con personalità, capace di gestire le situazioni interne. Da ufficializzare anche il nuovo Ceo, per la cui carica Giovanni Carnevali (ad del Sassuolo) resta in pole, con Alessandro Antonello come alternativa (anche se poi i Friedkin si sono mossi pure nel mondo della comunicazione, sondato Marzio Perrelli di Sky). Insomma, a prescindere dal risultato finale della gara con il Bologna, ad inizio della prossima settimana la Roma cambierà pelle. Tra panchina e scrivania.
Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]