Corriere dello Sport (R. Maida) – Ciò che rende veramente diversi i campioni è la continuità di rendimento a lunga gittata. Romelu Lukaku possiede entrambe le qualità: è il centometrista che ti brucia in volata, leggasi il gol al minuto 94 contro il Lecce, ma anche il maratoneta che stende gli avversari con un passo costante. Nella Roma il suo impatto è stato destabilizzante, naturalmente nell’accezione positiva del termine: dal suo arrivo Mourinho ha impostato il cruise control sulla velocità che serve per andare in Champions League attraverso il campionato e per percorrere un ritmo più alto molta strada anche in Europa.
Prendete la classifica di Serie A ed eliminate le prime tre giornate. Dunque immaginiamo che il campionato sia cominciato dopo la sosta di settembre, da quando cioè Lukaku ha vissuto la sua prima volta da titolare in stagione (7-0 contro l’Empoli). Facendo due conti si scopre che la Roma ha conquistato 16 punti in 8 partite, a una media di due per volta, che proiettati su 35 giornate fanno 71 punti (più il punto con la Salernitana nella prima giornata). Attenzione: nelle ultime due stagioni il quarto posto è stato assegnato sempre a 70 punti. Significa che a questi la Roma può ancora garantirsi un piazzamento da stata Champions.